La capsula “Starliner” della Boeing si è agganciata per la prima volta alla Stazione Spaziale Internazionale, con un’ora di ritardo rispetto ai tempi previsti. Dopo un primo tentativo fallito del 2019, questo volo
automatizzato e senza equipaggio rappresenta un successo per la Boeing, superata dalla Space-X nella corsa alla Iss dove le due aziende, secondo gli obbiettivi della Nasa, dovrebbero costituire l’alternativa alle Soyuz russe. Il volo di prova, partito ieri, vuole dimostrare la possibilità che il veicolo spaziale è sicuro per il futuro trasporto di passeggeri.
Dopo un primo tentativo (fallito) nel 2019, come detto, questa operazione segna un successo per la Boeing, che nel frattempo è stata superata da SpaceX, di proprietà di Elon Musk, per il trasporto di astronauti. La Nasa intende utilizzare le due compagnie come “taxi del cosmo” per la Stazione spaziale internazionale. La capsula della Boeing punta a fare concorrenza alle navette Dragon del proprietario di Twitter. Era partita ieri notte dal Kennedy Space Center in Florida con un carico di 360 chili di rifornimenti e materiali destinati agli astronauti in orbita, oltre al manichino “Rosie the Rocketeer” (nome ispirato a quello di Rosie the Riveter, l’icona delle donne americane che lavoravano nelle fabbriche durante la Seconda guerra mondiale). Starliner, con i suoi sensori, ha raccolto informazioni utili a migliorare l’esperienza dei futuri passeggeri.