Traffico stradale e ferroviario semiparalizzato in Catalogna e a Barcellona a causa dello sciopero generale indetto per protestare contro la precarietà del lavoro e per la liberazione dei membri dell’ex governo regionale e delle associazioni della società civile detenuti a Madrid in custodia cautelare per aver organizzato il referendum sull’indipendenza dalla Spagna dell’1 ottobre, dichiarato illegale da Madrid. Il treno ad alta velocità che collega Barcellona a Lione è stato costretto a tornare indietro. Alla stazione ferroviaria di Girona, dove centinaia di persone hanno forzato un blocco della polizia per scendere sui binari e fermare il traffico ferroviario.Per quanto riguarda la rete stradale, le difficoltà maggiori sono state registrata sull’autostrada AP-7 lungo la costa mediterranea, che collega l’Andalusia alla frontiera francese e sulla A-2 che collega Barcellona a Madrid. In totale sulle strade e autostrade della regione sono circa una cinquantina i blocchi. Interrotto anche l’ingresso a Barcellona sulla grande arteria dell’Avinguda Diagonal. “Io ho deciso di andare a lavoro ma bisogna rispettare l’opinione degli altri. Il diritto di sciopero esiste e e credo che vada rispettato” dice un cittadino in castigliano. “Volevo andare a Sagrera, che non è molto lontano, ci sarei quasi andato in bici per poter partecipare allo sciopero. Però mi sa che non ce la farò, perché i treni sono ancora fermi e pare ci siano persone sui binari” dice un altro in catalano. La convocazione dello sciopero generale è stata lanciata dall’organizzazione inter-sindacale CSC per protestare contro la precarietà del lavoro e contro il decreto del governo spagnolo centrale che ha facilitato l’iter per consentire alle aziende di lasciare la Catalogna e fissare la sede sociale in altre regioni della Spagna. Lo sciopero è stato indetto anche per fare pressione per il rilascio dei leader della società civile detenuti in custodia cautelare a seguito della proclamazione dell’indipendenza della Catalogna.