“La Chiamata”, il Teatro Biondo ricorda la strage di Capaci

Il Teatro Biondo di Palermo ricorda la strage di Capaci riproponendo, giovedì 22 e venerdì 23 maggio, alle 10.00, lo spettacolo scritto dalla scrittrice e giornalista palermitana Egle Palazzolo, ‘La chiamata – Storia di un ragazzo che non sapeva sognare’, andato in scena nel marzo dello scorso anno. In un faccia a faccia con il giudice che lo interroga, il giovane Gaspare, nato e cresciuto in una famiglia mafiosa di periferia, racconta la sua storia, l’ineluttabile destino di violenza al quale non ha potuto sottrarsi. Il ragazzo respira l’atmosfera tipica di un ambiente e di un linguaggio che non riesce appieno a condividere, né comprende i motivi di contrapposizioni e faide che coinvolgono il padre, i fratelli e la stessa madre. Sarà proprio la madre che, avvertendo il disagio di Gaspare e la sua incapacità di essere “utile” alla famiglia, lo aiuterà ad emigrare. Ma lo spettro del passato è come una pelle che si attacca addosso.

Per Pietro Grasso, “il protagonista di questo racconto incarna la tesi, limpida e agghiacciante, secondo la quale, nonostante la non sostanziale partecipazione all’organizzazione mafiosa, nonostante la assoluta mancanza di condivisione del sistema criminale e violento, nonostante l’allontanamento fisico e le rosee prospettive di un lavoro onesto, di una vita serena, può arrivare nella vita di un giovane un momento in cui il solo vincolo di sangue, la ‘chiamata’, non gli consente di opporsi”. Diretto da Salvo Tessitore, con le scene di Rudi Laurinavicius e le luci di Pietro Sperduti, lo spettacolo, prodotto dallo Stabile palermitano, è interpretato da Vincenzo Crivello nel ruolo di Gaspare, e Massimo D’Anna nel ruolo del giudice. In scena anche Silvia Giuffrè, che esegue le figurazioni coreografiche da lei stessa ideate per il personaggio di Rosaria. Allo spettacolo prendono parte anche Giovanna Di Stefano e due allievi della Scuola di Teatro dello Stabile: Silvia Di Giovanna e Salvatore Cannova. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti, per dare l’occasione ai tanti giovani che si troveranno in città per le manifestazioni dell’anniversario della strage di potere assistere al dramma.

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