Apparentemente sembravano destinati a non prendere più neanche un caffè insieme. Invece Matteo Salvini e Angelino Alfano si sono dimostrati molto più pragmatici del previsto e hanno siglato un’alleanza elettorale fondamentale in quel di Genova, dove tutto il centrodestra sosterrà la candidatura a sindaco di Marco Bucci, 57anni, vicino alla Lega e attuale amministratore unico di Liguria Digitale, l’azienda informatica della Regione. Spendersi in particolare per trovare la soluzione unitaria era stato Giovanni Toti, governatore ligure che guida una maggioranza costituita non solo da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma anche dagli alfaniani di Liguria Popolare. Ed è stato proprio questo lo schema inseguito da Toti, che ha puntato tutto su un centrodestra molto “largo” che ora ha buone possibilità di conquistare un fortino storico della sinistra.
A Genova, infatti, il Pd non è ancora riuscito a trovare un candidato unitario dopo la fine traumatica del sindaco “arancione” Andrea Doria. Mentre il MoVimento 5 Stelle è uscito con le ossa rotte dalle comunarie vinte dalla candidata “sbagliata” e poi annullate da Grillo per far vincere il fedelissimo Pirondini. A sbloccare la candidatura di Bucci è stato l’incontro di quest’ultimo con Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha quindi deciso di appoggiarlo chiedendo al proprio candidato di bandiera, Stefano Balleari, di fare un passo indietro. Quindi è arrivata la nota ufficiale dell’intera coalizione: “Bucci è unanimemente ritenuto da tutti i movimenti politici la personalità più adatta a rappresentare quello spirito di cambiamento e quella visione che guida la coalizione nella sfida del futuro. Siamo certi che saprà coinvolgere nel suo progetto tutte le forze, le energie, le personalità che credono nella necessità di lavorare insieme per costruire una nuova Genova” hanno scritto i responsabili dei vari partiti. Ora bisognerà solo vedere se l’intesa sarà un caso isolato o se uno schema simile – dalla Lega ad Alfano – potrà essere ripetuto anche su scala nazionale. E’ nato il centrodestra 2.0?