Silvio Berlusconi getta le basi per il suo successore, aprendo la caccia ai conservatori e ai moderati. E così accelera i lavori per la nascita di “Altra Italia”, il partito dell’ex premier da tempo annunciato ma che ora sembra pronto per vedere la luce. E le dichiarazioni del Cavaliere, riportate nel nuovo libro di Bruno Vespa “Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)”, sono una testimonianza. “Penso alla creazione di due o tre nuclei di Altra Italia per ogni regione – dice il leader di Forza Italia – prendendo anche il meglio delle liste civiche che si ispirano ai nostri valori”. In pratica, “una struttura giovane che si federi con Forza Italia senza ruoli di preminenza dell’una sull’altra. E da qui potrà nascere il mio successore”.
E a proposito del successore, l’ex presidente del Consiglio osserva: “Ho sempre cercato il successore nei coordinatori nazionali. Se ne sono avvicendati tanti, ma quelli che si candidavano come miei successori non stati avvertiti come tali dal nostro Movimento e se ne sono andati”. Parte, quindi, la controffensiva di Berlusconi che definisce “semplicemente assurda” l’idea che si possa liquidare il simbolo di Fi. Intanto, crescono i malumori in casa azzurra, sempre più a rischio implosione. Chi è in procinto di lasciare il partito per Toti, o per la Meloni, o ancora per Salvini e Renzi. Per non parlare dei forzisti preparati a salire sul carro della Carfagna. Oggi, proprio la vice presidente della Camera torna dal Giappone. Tutti aspettano per capire se davvero la deputata azzurra è pronta a dar vita a gruppi parlamentari autonomi, magari assieme al governatore della Liguria. Da qui, la mossa di Berlusconi che continua a puntellare: “Ricordo che chi ha lasciato Forza Italia non ha mai fatto una bella fine politica”. E fa sapere anche che l’ingresso della Lega nel Ppe, “non è all’ordine del giorno”. Chi ha orecchie per intendere, intenda.