La Corte Suprema thailandese assolve Cavatasi. La famiglia: “Innocente e finalmente libero

L’italiano era detenuto in Thailandia dal 2011 e condannato alla pena di morte nel 2016

Denis Cavatassi

Denis Cavatassi, detenuto in Thailandia dal 2011 e condannato alla pena di morte nel 2016 è stato assolto della Corte Suprema thailandese. “Denis e’ innocente ed e’ finalmente libero! La corte suprema thailandese lo ha assolto da tutte le accuse e finalmente potra’ tornare in Italia. Ringraziamo tutti quelli che si sono battuti per la sua liberta’”. Lo scrive in una nota la famiglia Cavatassi. “Ringraziamo la Farnesina, l’ambasciatore Galanti, il direttore Vignali, il presidente della Camera Roberto Fico, l’on. Luigi Manconi e l’avvocato Alessandra Ballerini. Ringraziamo – prosegue la famiglia – l’avvocato thailandese Puttri Kuwanonda e il Regno della Thailandia. Ringraziamo ad uno ad uno i tantissimi scrittori e comuni cittadini che aderendo all’iniziativa ‘una lettera per Denis’ hanno contribuito a ridare speranza a Denis e forza alla nostra lotta per sua liberazione. Ringraziamo tutti gli amici che ci sono stati vicini e ringraziamo i giornalisti che hanno fatto da ‘cassa di risonanza’ standoci vicini con intelligenza, sensibilita’ e professionalita’: Fabio Fazio, Fabrizio Gatti, Beppe Giulietti e Stefano Corradino. Denis torna a casa! Ed e’ merito di tutti voi”.[irp]

LA STORIA

Denis Cavatassi, laureato in agronomia, in Thailandia era diventato uno stimato operatore turistico. Da qualche anno gestiva un ristorante a Phi Phi Island, il paradiso molto frequentato durante le vacanze da italiani ed europei. Denis è accusato di essere il mandante di un omicidio dalla sera del 15 marzo 2011, quando a Phuket venne assassinato il suo socio italiano, Luciano Butti, 58 anni, toscano di Montevarchi. Butti aveva in corso una difficile causa di divorzio ed era andato in città per l’udienza in programma la mattina dopo. Denis Cavatassi, che si era presentato in commissariato per dare un aiuto alle indagini e non ha mai lasciato la Thailandia sicuro di dimostrare la sua innocenza, è stato condannato a morte sia in primo grado, sia in Appello. Ora soltanto la Corte suprema lo può salvare.

IL MINISTRO

E’ stato lo stesso ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, a confermare l’assoluzione da parte della Corte Suprema thailandese del cittadino italiano Denis Cavatassi, detenuto in Thailandia dal 2011 e condannato alla pena di morte nel 2016. “La buona notizia dell’importante sentenza della Corte Suprema della Thailandia consentirà a Denis Cavatassi, prosciolto questa mattina, di rientrare presto a casa in Italia e riabbracciare i suoi familiari – ha detto il capo della Farnesina -. Gli italiani in difficoltà all’estero devono sapere che possono sempre contare sull’assistenza e l’aiuto efficace della Farnesina. Nessuno viene lasciato solo, pur nell’inevitabile riserbo che la delicatezza di tante situazioni impone”. La complessa vicenda di Denis Cavatassi è stata seguita sin dal primo momento e costantemente dall’Ambasciata d’Italia a Bangkok che, in stretto raccordo con il ministero degli Affari Esteri, ha assicurato l’assistenza al connazionale e l’interlocuzione con le competenti autorità thailandesi.

IL GOVERNATORE

“Apprendo con sollievo dell’ assoluzione e dell’imminente rientro in patria di Denis Cavatassi”, l’agronomo di Tortoreto che era stato condannato a morte nel 2016 in Thailandia con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio del suo socio d’affari. Cosi’ in una nota il presidente vicario della Giunta regionale dell’Abruzzo, Giovanni Lolli che ha aggiunto: “Ho sempre creduto nell’innocenza del nostro corregionale ed esprimo a nome di tutta la comunita’ abruzzese la gioia di poterlo finalmente riavere tra noi”.