La criminologa: Pamela uccisa dal branco per motivi sessuali
Secondo l’esperta la vicenda è stata strumentalizzata politicamente video
La morte di Pamela Mastropietro sarebbe stata causata da ferite inferte “mentre era ancora a cuore battente”. E’ quanto emerge dall’autopsia effettuata sul corpo della 18enne massacrata a Macerata. Gli esami spingono dunque il gip Giovanni Manzoni a “propendere per l’ipotesi dell’omicidio”. Inoltre, secondo gli inquirenti, l’asportazione di ampie parti della cute dal collo e dalle parti intime sarebbe il “tentativo di nascondere un rapporto sessuale”. E di ciò ne è anche convinta la dottoressa Margherita Carlini, secondo la quale, Pamela non è morta per un’overdose, ma è stata brutalmente uccisa molto probabilmente “per una aggressione di tipo sessuale”. Sul caso di Macerata parla la psicoterapeuta e criminologa, nonché responsabile del Centro Antiviolenza di Ancona. Ma perché il caso di Pamela è stato al centro dell’attenzione mediatica più di altri? “Ci sono alcuni casi che per la loro connotazione, le loro caratteristiche attirano di più l’interesse mediatico. Il caso di Pamela è stato montato per la sua efferatezza e ha attirato di più l’attenzione anche perché è nato con la scomparsa, poi le valigie con pezzi di corpo. Ha messo in piedi le caratteristiche del giallo. Si è poi arrivati all’identificazione degli autori, emergevano particolari cruenti e rispetto alla morte. Poi tre fermi, alla base della morte di Pamela c’è stata una aggressione di tipo sessuale. Tutto questo excursus ha dato modo ai mass media di montare su un caso particolare”.[irp]
“Il fatto che Pamela sia stata vittima di tre persone di colore, in questo momento politico, ha dato la possibilità a molti di strumentalizzare il caso. Credo sia sbagliato: un assassino è sempre un assassino, indipendentemente dal colore della pelle”. “Sin dall’inizio si poteva delineare un profilo criminologico. Già dall’inizio si configurava l’ipotesi di un reato di più persone; erano emersi fin da subito dei particolari rispetto a come era stato infierito sul corpo della ragazza e questo ci diceva subito che alla base dell’omicidio non poteva esserci un’overdose ma una connotazione di tipo sessuale, perché ci si era concentrati su particolare zone del corpo di questa povera ragazza. Era anche poco probabile pensare che il profilo del primo sospettato e del primo fermato, uno spacciatore di zona, fosse paragonabile con il profilo di chi avesse fatto con precisione medico-scientifico, lo scempio su quel corpo”. Escluso quindi cannibalismo, riti voodoo e mafia nigeriana? “Credo che dietro ci siano dinamiche di droghe e aggressioni sessuali, di una povera ragazza che si è trovata in mano a diverse persone”, conclude Margherita Carlini.