Niente più Province, ma Liberi Consorzi e citta’ metropolitane (Palermo, Catania e Messina). La legge tanto amata da Rosario Crocetta, dunque, va in porto grazie a un’ampia maggioranza che ha visto protagonisti i grillini. Il provvedimento e’ stato approvato con 62 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti. Dunque, per il momento, la pratica province viene chiusa. Nessuna certezza infatti c’è all’orizzonte. Incombe sempre la scure del commissario dello Stato. Per gli addetti ai lavori, nella norma approvata non mancherebbero elementi di incostituzionalità. E, qualora venisse bocciata dal prefetto Aronica (e c’è chi già scommette), per il governatore Crocetta sarebbe un brutto rospo da ingoiare. E per due motivi. Il primo mediatico, avendo già da un anno sbandierato che l’abolizione delle province era già cosa fatta. Il secondo motivo è puramente politico, in quanto verrebbe scalfita la sua autorevolezza perché ‘reo’ (direbbero alleati e opposizione) di aver condotto una battaglia segnata alla fine da una grande sconfitta. Intanto, nulla si muove per lo sviluppo dell’Isola. Analizzando la spesa dei fondi europei, per dirne una, non si intravede traccia di grandi progetti infrastrutturali da dare un segno di svolta all’Isola. Non si intravedono strategie per un reale rilancio del turismo. Albergatori, ristoratori, eccetera, ancora si leccano le ferite della scorsa stagione estiva. La nuova è alle porte, e da parte del governo ancora nessuna politica di rilancio del settore. Per non parlare dei beni culturali…
Cosa cambia con la nuova legge. Nella sostanza, è stato soppresso il voto diretto: gli organismi dei Liberi consorzi saranno di secondo livello, eletti non dal popolo ma dalle assemblee dei consorzi. Al momento sono nove i Liberi consorzi, quante le attuali Province, ma potrebbero diventare di piu’ nei prossimi sei mesi se i Comuni riusciranno a formare nuovi enti passando da un Consorzio a un altro, partendo da una popolazione minima di 180 mila abitanti e a patto che il nuovo ente di provenienza mantenga un numero non inferiore a 150 mila abitanti. Anche gli organismi delle tre aree metropolitane sono di secondo livello. I compiti e le funzioni di questi nuovi enti saranno dettati da una successiva norma per la quale, il governo Crocetta pensa di portare la relativa bozza in parlamento in autunno. Fino a ottobre, intanto, i Liberi consorzi verranno amministrati dagli attuali commissari in carica.