La democrazia dei Cinquestelle, chi disobbedisce viene punito
FARE CASSA A rivelarlo è un documento di tre pagine, pubblicato oggi dalla Stampa, relativo alla campagna per la scelta del nuovo sindaco di Roma ECCO IL CODICE
Centocinquantamila euro di multa per chi disobbedisce: è la pena che Gianroberto Casaleggio prevede per punire chi dissentirà, dopo le imminenti elezioni per il Campidoglio. A rivelarlo è un documento di tre pagine, pubblicato oggi dalla Stampa, relativo alla campagna per la scelta del nuovo sindaco di Roma. “Il candidato – si legge nel documento pubblicato dal quotidiano di Torino – accetta la quantificazione del danno d`immagine che subirà il M5s nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell`importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”. Il documento si articola in dieci punti e Gianroberto Casaleggio, attraverso la deputata M5s romana Roberta Lombardi ha preteso che i candidati del M5s alle elezioni per il Campidoglio lo firmassero.
Il “codice di comportamento” che i candidati M5S alle comunali a Roma sono obbligati a firmare e che tra le altre cose prevede una multa di 150mila euro a chi dissente “serve a far rispettare regole e programma”. Lo spiega Alessandro Di Battista, componente del direttorio M5S, su facebook. “L’attacco al M5S – osserva – continua. In un Paese dove arrestano un esponente del partito di governo al giorno il problema è sempre tutto quel che fa il M5S. Hanno distrutto ogni cosa, la sanità pubblica è allo sbando, ci tolgono il diritto al lavoro, alla casa, all’istruzione. Trivellano i nostri mari, inquinano i nostri territori agricoli. Ma il dramma è un codice di comportamento a Roma che serve a far rispettare regole e programma. Possiamo rispondere solo mettendoci più impegno. Anche sorridendo di più e magari andando a parlare dovunque, nelle TV, nei programmi dove non siamo mai stati, in tutte le piazze d’Italia, anche solo con un megafono”.
ECCO IL CODICE
“Dichiaro inoltre, ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000, consapevole delle responsabilita’ in caso di dichiarazioni mendaci: di non far parte dei servizi segreti italiani o stranieri; di non essere affiliato o associato o svolgere attivita’ per conto o a favore di sodalizi criminali; per quanto di sua conoscenza, che la condizioni di cui ai punti precedenti non riguardano nessun familiare o convivente del Sottoscritto; di non svolgere attivita’ di lavoro autonomo o dipendente in favore di societa’ o enti che risultano attualmente coinvolti nell’inchiesta conosciuta come Mafia Capitale- Mondo di Mezzo, eccezion fatta per: societa’ che segnalero’ all’interno del CV che inseriro’ on line; di non aver riportato condanne penali (anche non risultanti dal certificato rilasciato dal casellario giudiziale); di non essere a conoscenza di essere sottoposto a indagini o procedimenti penali”. Sono le condizioni finali in calce al ‘Codice di comportamento per i candidati ed eletti del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di Roma 2016′. Il codice finito al centro della polemica di oggi tra M5S e Pd perche’ contiene anche un altro codicillo, al punto 10 ‘Impegno al rispetto dei principi del M5S contenuti nel codice di comportamento’, secondo il quale “ciascun candidato del MoVimento 5 Stelle alla carica di Sindaco di Roma Capitale, di Assessore della Giunta di Roma Capitale e di consigliere dell’Assemblea di Roma Capitale, prima delle votazioni per le liste elettorali, dovra’ sottoscrivere formalmente il presente codice di comportamento, che contiene principi etici e giuridici fondamentali ed inderogabili del M5S, in segno della convinta adesione dello stesso a detti principi nonche’ dell’impegno etico e giuridico al rispetto di quanto in esso contenuto”. Il punto focale e’ quello in cui si dice che “ciascun candidato si dichiara consapevole che la violazione di detti principi comporta l’impegno etico alle dimissioni dell’eletto dalla carica ricoperta e/o il ritiro dell’uso del simbolo e l’espulsione dal M5S e che pertanto a seguito di una eventuale violazione di quanto contenuto nel presente Codice, il M5S subira’ un grave danno alla propria immagine, che in relazione all’importanza della competizione elettorale, si quantifica in almeno Euro 150.000”.
I candidati sono vincolati ad accettare “espressamente la predetta quantificazione del danno all’immagine che subira’ il M5S in caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento del predetto importo, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in favore di un Ente che opera a fini benefici, indicato nella contestazione stessa”. Altresi’, i candidati sono legittimati “ad agire in giudizio per la corretta esecuzione di quanto quivi contenuto ogni portavoce rappresentante eletto del M5S a cio’ delegato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”. Sempre quanto al vincolo di fedelta’ con il Movimento “il sindaco, ciascun assessore e ciascun consigliere assume l’impegno etico di dimettersi se, durante il mandato, sara’ condannato in sede penale, anche solo in primo grado”. Stessa cosa “laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti venga iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete ovvero i garanti del Movimento decidano per tale soluzione nel superiore interesse della preservazione dell’integrita’ del MoVimento 5 Stelle”, o, ancora, “qualora sia ritenuto inadempiente al presente codice di comportamento, al rispetto delle sue regole e dei suoi principi e all’impegno assunto al momento della presentazione della candidatura nei confronti degli iscritti al M5S, con decisione assunta da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio o dagli iscritti M5S mediante consultazione online”. Gli eletti a livello locale saranno anche ritenuti “gravemente inadempienti laddove, secondo il principio della democrazia diretta, detto ‘recall’, gia’ applicato negli Stati Uniti: 1) almeno 500 iscritti al MoVimento 5 Stelle alla data del 31/12/2014, residenti in Roma e nelle zone sotto la competenza territoriale di Roma Capitale, abbiano motivatamente proposto di dichiararlo gravemente inadempiente; 2) la proposta sia stata approvata mediante votazione in rete a maggioranza dagli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 30/6/2015 residenti in Roma e nelle zone sotto la competenza territoriale di Roma Capitale”.
Quanto al capitolo comunicazione, il documento stabilisce che “lo strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni e la partecipazione dei cittadini e’ il sito http://www.beppegrillo.it/list”, che “la costituzione dello ‘staff della comunicazione’ delle strutture di diretta collaborazione politica degli eletti, sara’ definita da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in termini di organizzazione, strumenti e scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attivita’ di comunicazione, nonche’ di evitare una dispersione delle risorse disponibili”. Peraltro, per garantire il coordinamento della comunicazione, il sindaco, gli assessori e i consiglieri del M5S all’Assemblea di Roma Capitale e quanti eventualmente collaborino, a titolo personale, gratuito o oneroso, con alcuno dei predetti soggetti o con l’intero gruppo politico in seno all’Assemblea di Roma Capitale, dovranno coordinarsi con i responsabili della Comunicazione del Movimento 5 Stelle nel Parlamento (‘Gruppo Comunicazione’)”. Relativamente al personale di supporto, di diretta collaborazione e di nomina diretta “gli eletti del M5S all’Assemblea di Roma Capitale non potranno conferire alcun incarico, di alcuna natura, ai soggetti contemplati nell’art. 78 Dlgs 267/2000 o ai loro conviventi; le proposte di nomina dei collaboratori delle strutture di diretta collaborazione o dei collaboratori dovranno essere preventivamente approvate a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle”. Tra le varie misure per la trasparenza “il sindaco, gli assessori e i consiglieri del M5S all’Assemblea di Roma Capitale, dovranno informare gli iscritti al Movimento 5 Stelle e, piu’ in generale, gli elettori con cadenza periodica (non meno di una volta al mese) in merito alle attivita’ compiute e in corso di svolgimento mediante la pubblicazione di video sul canale YouTube del MoVimento 5 Stelle”. E’ anche “necessario indicare sul sito del M5S http://www.beppegrillo.it/movi l’indennita’ percepita, quella per spese generali, nonche’ l’ammontare dei rimborsi ricevuti per spese documentate nell’esercizio del mandato”.
Articolo aggiornato alle 17:11