Politica

La doppia sfida di Meloni: rafforzare i legami con l’Ue e placare le tensioni interne

Da un lato cominciare a “ricucire” i rapporti con l’Europa dopo lo strappo sulle nomine, dall’altro richiamare all’ordine Lega e Forza Italia, che ormai da giorni si prendono (politicamente) a schiaffoni sulle rispettive posizioni in Ue. Questa la doppia missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che oggi ha iniziato la sua giornata ricevendo a Palazzo Chigi Antonio Costa, presidente eletto del Consiglio europeo che sarà in carica dal prossimo primo dicembre.

L’ex premier portoghese ha avviato da Roma il suo tour di presentazione nelle capitali europee. Una scelta non casuale: la presidente del Consiglio è stata infatti l’unica a votare ‘no’ alla sua elezione nel Consiglio dello scorso 28 giugno. In quell’occasione Meloni – che aveva votato anche contro Kaja Kallas e si era astenuta su Ursula von der Leyen, poi “bocciata” da Fdi all’Europarlamento – aveva spiegato di essere in disaccordo “nel merito e nel metodo” sulla selezione dei top jobs. E in particolare su Costa pesava la sua appartenenza socialista, pur se di linea moderata. Un chiarimento tra i due era quindi d’obbligo.

Al centro del colloquio, durato circa un`ora, “le priorità di azione dell’Ue per il prossimo ciclo istituzionale, a partire dai principali scenari di crisi a livello internazionale e dai temi della competitività e della gestione dei flussi migratori”, ha riferito Palazzo Chigi. Meloni e Costa hanno anche discusso dei “metodi di lavoro del Consiglio europeo, con l`obiettivo di valorizzarne ulteriormente il ruolo e l`efficacia”. A questo proposito, la premier ha espresso “apprezzamento per il proposito di assicurare una leadership condivisa e pragmatica del Consiglio Europeo”, facendo gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente. “È stato un ottimo incontro di lavoro – ha commentato Costa parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi – per me è importante adesso valutare quali sono le prospettive e le priorità dei vari membri, e poiché l`Italia è un paese fondatore dell`Ue è importante sapere e prendere nota delle priorità della premier Meloni”.

Intanto nel governo fanno discutere le divisioni sulle posizioni nei confronti dell’Europa, in particolare di Forza Italia e Lega. Dopo le (pesanti) polemiche a distanza delle ultime ore tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, ieri la premier ha fatto trapelare la sua irritazione. Uno scontro interno, a maggior ragione tra i due vicepremier – è il suo pensiero – non fa che indebolire l’esecutivo, in particolare alla vigilia di un autunno che sarà particolarmente caldo, con una difficile legge di bilancio da scrivere. Per questo, è l’avvertimento fatto filtrare (e che sarebbe stato anche ribadito ai diretti interessati nelle ultime ore) occorre subito abbassare i toni o sarà necessario un “chiarimento politico”. Un appello che pare essere stato subito raccolto dal leader azzurro.

“Posso rassicurare tutti gli italiani che non ci sarà alcun problema per quanto riguarda la tenuta della maggioranza” a causa delle diverse posizioni in Ue, ha garantito Tajani. E comunque “questo nulla ha a che vedere con il ruolo dell’Italia in Europa” per il ministro degli Esteri, che torna a chiedere “un vicepresidente che abbia anche un portafoglio di rilievo”. Da parte sua Salvini ricorda che “in Europa abbiamo posizioni diverse, da sempre” e ribadisce che per lui la Commissione è “partita malissimo perché i cittadini hanno chiesto il cambiamento e loro si sono riproposti con le stesse facce”. Dunque la Lega, che milita nel terzo gruppo a Strasburgo, quello dei ‘Patrioti’, “difenderà il diritto al lavoro, alla salute e al risparmio degli italiani”. Ma per quanto riguarda il governo, assicura, “lavora tanto e bene, e lavorerà fino all’autunno del 2027”.

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