La faccia “di aceto” e la missione della scuola: lezione di papa Francesco
Durante un’udienza speciale per il XV Capitolo generale elettivo dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, Papa Francesco ha fatto un discorso che ha toccato temi di attualità e spiritualità. Il Pontefice, celebrando anche il centenario della fondazione dell’Unione, ha ricordato l’importanza della missione scolastica, esortando le suore a non dimenticare che “La Scuola è una missione”.
La “faccia di aceto” e l’affabilità
In un passaggio a braccio, Papa Francesco ha usato una colorita metafora per invitare le religiose a un atteggiamento più accogliente: “A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia ‘di aceto’ e questo non è affabile, questa non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L’aceto è brutto e le suore con la faccia di aceto… non parliamone!” Queste parole sottolineano l’importanza di uno “stile di vita affabile e amorevole”, citando anche gli insegnamenti di San Giovanni Paolo II che enfatizzava la santificazione, la preparazione teologica e professionale, e l’affabilità, specialmente verso i giovani.
Contro il bullismo, per la pace
In un altro momento dell’udienza, Papa Francesco ha affrontato il tema del bullismo nelle scuole, condannandolo fermamente. “Occorre fermarlo perché con il bullismo ci si prepara alla guerra e non alla pace”, ha detto, incoraggiando tutti i presenti a non praticare mai il bullismo. Ha invitato i partecipanti a dire insieme “Mai fare il bullying!”, sottolineando che la scuola deve essere un luogo dove si costruisce la pace e non dove si alimentano conflitti.
La speranza e il futuro della scuola
Il Papa ha anche parlato della speranza, descrivendola come un elemento essenziale che supera ogni desiderio umano, apre le menti e i cuori alla vita e alla bellezza eterna. Ha esortato le scuole a diventare luoghi di incontro tra generazioni, di inclusione e di discernimento, per affrontare le sfide globali e promuovere una cultura della pace.
Un ricordo di Napoli
Non senza una punta di umorismo e reminiscenza, il Pontefice ha ricordato un evento del 2015 a Napoli, dove, durante una visita pastorale, fu letteralmente travolto dall’affetto di un gruppo di suore di clausura. Questo momento, immortalato dalle telecamere, rappresenta un contrasto interessante con le sue parole recenti, mostrando che anche dietro a una “faccia di aceto” può nascondersi un calore umano straordinario.
Papa Francesco, con il suo stile diretto e amichevole, continua a sfidare le congregazioni religiose a riflettere sulla loro testimonianza nel mondo contemporaneo, richiamando all’affabilità, alla pace, e alla speranza. Le sue parole e i suoi gesti, che vanno dall’umorismo alla severità, riflettono una leadership che cerca di avvicinare la Chiesa alla vita quotidiana delle persone, invitando tutti a vivere con gioia e amore.