Italia Lavoro attacca Crocetta: “Risarcirà i danni”

Esce fuori dallo Stretto la pirandelliana vicenda del ‘Piano Giovani’. Ad andare su tutte le furie i vertici di Italia Lavoro dopo la revoca “unilateralmente” della giunta Crocetta della delibera del 18 giugno scorso con cui era stato approvato e finanziato il progetto Piano Giovani Sicilia. In sostanza, Crocetta, con carta e penna ha voluto mettere fine all’accordo con Italia Lavoro. Un atto “illegittimo e infondato”, per il presidente e amministratore delegato Paolo Reboani, pronto a ricorrere alle vie legali e a chiedere un “risarcimento dei danni” che sara’ destinato “a interventi di politica attiva del lavoro in favore dei cittadini e delle imprese siciliane”. Un duro attacco a Crocetta, quello di Italia Lavoro. Ultima scena di questo paradossale Piano Giovani che nasce con il nobile principio di dare opportunità di lavoro ai giovani, ma che adesso rischia di trasformarsi a una farsa.

“Per effetto della decisione assunta dalla Regione – dicono dalla società – l’Avviso pubblico per l’attivazione dei tirocini formativi e di orientamento, inserimento e reinserimento al lavoro e per la concessione di contributi finalizzati all’inserimento lavorativo pubblicato il 27 giugno 2014 e tutti gli atti conseguenti, sono privi di effetti”.
Insomma, Italia Lavoro considera il provvedimento di revoca “illegittimo e infondato”, perche’ basato “su circostanze di fatto e asserzioni smentite sia dalla cronologia degli accadimenti che dalla documentazione agli atti del progetto. A cio’ si aggiunga che l’illegittimo provvedimento di revoca e’ stato assunto nell’inosservanza delle garanzie procedimentali accordate dalla legge”. Nel ribadire “la propria totale estraneita’ ai fatti che hanno generato l’incomprensibile decisione della Regione” e in qualita’ anch’essa di “parte lesa”, annuncia che provvedera’ “a tutelare per le vie legali i propri diritti in ogni sede, penale, civile, amministrativa e contabile”.

Poi l’auspicio “che quanto prima sia fatta piena chiarezza in questa surreale vicenda che ha visto Italia Lavoro gravemente danneggiata dalle continue affermazioni e dalle dichiarazioni riportate dagli organi di stampa che hanno preceduto l’atto di revoca del finanziamento senza, peraltro, che ci sia mai stata formalmente offerta la possibilita’ di fornire elementi utili per una corretta e veritiera ricostruzione dei fatti”. Infine, il “rammarico maggiore” rispetto ai cittadini e alle imprese siciliane “a cui e’ stata negata la possibilita’ di partecipare a un importante e valido progetto che poteva dare un rilevante segnale di discontinuita’ rispetto al passato e un concreto riscontro alle esigenze di politica attiva del lavoro di cui la Sicilia ha disperato bisogno”.

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