Il senatore di Forza Italia, Paolo Romani, è stato condannato per peculato per l’abuso del telefonino pagato dal Comune, quando era assessore di Monza all’Expo. Un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione della condanna sulla fedina penale, la condanna. Al centro dell’accusa di peculato il telefono cellulare che l’amministrazione comunale monzese fornì all’ex ministro per le Telecomunicazioni quando era assessore, come detto, e che da lui, secondo i pm, sarebbe stato ceduto alla figlia. Tutto è partito dai tabulati relativi al telefonino concesso a Romani dal Comune di Monza e resi pubblici da un’inchiesta giornalistica sugli sprechi delle pubbliche amministrazioni da cui appariva un traffico di 5mila euro in due mesi. Ma la decisione di aprire un’indagine penale è derivata dal fatto che a rispondere fino a qualche giorno prima della pubblicazione dell’inchiesta giornalistica al numero telefonico in uso a Romani non era lui. Ma la figlia.