Dopo le accuse di ieri, e le parole dello stesso presidente francese Emmanuel Macron sul “cinismo e l’irresponsabilirà del governo italiano”, che ha negato l’approdo sulle sue coste della nave Aquarius con oltre 600 migranti a bordo, Parigi corregge il tiro. Il dibattito è serrato, il coro di commenti non è unanime, ma i toni sono decisamente cambiati, anche nel partito del capo dello Stato – La République En Marche! – dopo che ieri il portavoce Gabriel Attal aveva definito “vomitevole” la linea italiana.
“Non possiamo lasciare l’Italia da sola” sulla questione migratoria, “non è accettabile”, ha commentato ad esempio la ministra della Giustizia francese, Nicole Belloubet, sottolineando “l’assoluta urgenza di costruire una risposta europea” alla questione. Le posizioni espresse ieri da Macron hanno provocato l’immediata reazione dell’Italia. In un comunicato di Palazzo Chigi le dichiarazioni arrivate da Parigi sono state definite “sorprendenti” e, questa mattina, l’ambasciatore di Francia a Roma Christian Masset è stato convocato alla Farnesina dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. L’ambasciatore, impegnato a Milano, ha inviato la numero due di Palazzo Farnese, il Ministro consigliere Claire Anne Raulin. Intanto la presidenza del Consiglio ha confermato la visita a Parigi del premier Giuseppe Conte, che qualcuno ieri dava in bilico.
L’accoglienza dei 629 migranti a bordo della nave Aquarius ha posto “una questione umanitaria” a cui la Spagna ha “dato una risposta” aprendo i suoi porti, ha detto la ministra Belloubet su Inter France. “Perché non la Francia? In nome di una regola del diritto marittimo” secondo cui “in mare è il porto sicuro più vicino che deve rispondere”, ha insistito Belloubet, a fronte delle critiche mosse all’esecutivo negli ultimi giorni, anche dalle file della maggioranza, per la sua scelta di non aprire i porti francesi. Secondo la ministra della Giustizia francese, però “questa risposta umanitaria arrivata dalla Spagna non è sufficiente e c’è un urgente bisogno di costruire una risposta europea”. “L’Europa è in errore, e forse noi con lei, per non essere stati in grado di costruire questa risposta – ha continuato – non si può lasciare l’Italia da sola davanti a questa questione, non è accettabile”.
Anche il presidente repubblicano del Senato francese, Gérard Larcher, ha preso le distanze dalle dichiarazioni arrivate ieri da Parigi. “Non possiamo dare lezioni” all’Italia, Paese che “l’intera Europa” ha “abbandonato”. “Siamo di fronte ad un dramma umano e a questo obbligo di soccorso in mare e questa è la prima questione”, ha dichiarato a Europe 1. “Non ho nessuna simpatia per il governo italiano”, ha aggiunto Larcher, sostenendo tuttavia “che non abbiamo lezioni da dare ad un Paese che tutta l’Europa ha lasciato solo per 3 anni”. “In fondo, l’Europa non ha voluto guardare la realtà italiana. Oggi l’Europa può disintegrarsi sulla crisi migratoria e su quella del terrorismo”, ha avvertito il presidente del Senato. Da parte sua, il deputato Philippe Gosselin di La République En Marche si è dichiarato “totalmente” in disaccordo con la posizione espressa dal partito, definita “un attentato all’umanità in pericolo”.
“La questione non è sapere se accordare il diritto d’asilo oppure no a questi naufraghi a bordo di una nave di un’ong. La questione è sapere se vanno soccorsi. E io penso che non soccorrerli, non accoglierli, sarebbe un attentato all’umanità in pericolo”, ha dichiarato Gosselin su Franceinfo. “Sposo totalmente questo punto di vista”, ha insistito il deputato. Una posizione condivisa da una collega di partito, Sonia Krimi, che in un interventa a Le Parisien, ha accusato la Francia di non avere detto e fatto abbastanza. “Ci sono silenzi che assomigliano alla vergogna”, ha sottolineato. “Il governo si rifiuta di vedere la realtà, ma l’indifferenza su questo soggetto è peggio che prendere una posizione come ha fatto Matteo Salvini in Italia”, ha rincarato la deputata. “Almeno, lui si assume la responsabilità delle sue convinzioni, e non possiamo biasimarlo. Lo so, non abbiamo un governo di estrema destra in Francia!”