Economia

La Francia punta sul nucleare, in cantiere 14 nuovi reattori entro il 2050

Il governo francese, sotto la guida di Emmanuel Macron, sta facendo un deciso passo avanti verso la sovranità energetica attraverso un nuovo disegno di legge che mira a espandere significativamente l’approvvigionamento da fonti nucleari. A poche settimane dalla presentazione della bozza legislativa sulla “sovranità energetica”, la ministra della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, ha dichiarato che entro il 2050 la Francia avrà bisogno di otto nuovi reattori nucleari aggiuntivi, oltre ai sei precedentemente annunciati. “L’energia nucleare è necessaria oltre i primi sei reattori EPR (reattori nucleari europei) poiché la flotta storica non durerà per sempre”, ha spiegato la ministra Runacher in un’intervista a La Tribune.

Questa dichiarazione evidenzia la volontà del governo francese di garantire la continuità e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico a lungo termine, oltre a puntare alla diversificazione delle fonti energetiche. Il nuovo disegno di legge ha come obiettivo principale quello di liberare la Francia dalla dipendenza eccessiva dai combustibili fossili, che attualmente rappresentano oltre il 60% del mix energetico nazionale. La ministra Runacher ha affermato con ambizione che entro il 2035 si mira a ridurre questa percentuale al 40%. La chiara preferenza per l’energia nucleare come alternativa ai combustibili fossili distingue la Francia da alcuni dei suoi vicini europei, soprattutto dalla Germania. Quest’ultima, lo scorso aprile, ha spento i suoi ultimi tre reattori nucleari attivi, chiudendo così un capitolo lungo oltre 20 anni di graduale uscita dall’energia atomica.

La scelta della Francia di rafforzare il suo impegno nell’energia nucleare rappresenta una posizione decisa e contrapposta rispetto ad altri paesi europei che stanno puntando maggiormente sulle energie rinnovabili. Il nucleare, nell’ottica del governo francese, si pone come una solida alternativa per soddisfare la crescente domanda energetica, garantire l’indipendenza energetica e ridurre le emissioni di carbonio. La sfida sarà bilanciare questa crescita nel nucleare con gli sforzi per sviluppare ulteriormente fonti di energia pulita e sostenibile, mantenendo l’impegno per una transizione energetica equilibrata e sostenibile. Intanto, il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha definito la costruzione di 6 nuovi reattori nucleari “la più grande sfida industriale del nostro tempo per la Francia”. In un piano di rilancio del nucleare nel Paese, il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso sei nuovi EPR, reattori nucleari di terza generazione ad acqua pressurizzata, entro il 2035. 

Parlando fuori dall’impianto nucleare di Gravelines, nel nord della Francia, dove dovrebbero essere costruiti due EPR, Le Maire ha affermato: “La prima sfida è costruire sei nuovi EPR (Reattori nucleari europei ad acqua pressurizzata, ndr), per la prima volta dopo diversi decenni. La Francia utilizza gli EPR e ne ha costruiti alcuni nei decenni passati, ma questa è la prima volta che su richiesta del presidente della Repubblica, costruiremo sei nuovi EPR. É la sfida industriale più grande dei nostri tempi in Francia: essere capaci a rispettare le nostre scadenze, essere capaci di mantenere i nostri stanziamenti finanziari, essere capaci di tenere, formare e certificare i lavoratori, ingegneri, operai metallurgici e saldatori, di cui avremo bisogno per seguire il calendario 2035 per la realizzazione dei sei nuovi EPR”.

La commissione nazionale del dibattito pubblico francese (Commission nationale du débat public, CNDP) ha annunciato il 12 gennaio l’apertura di un dibattito sul progetto dei due reattori a Gravelines, in un sito nei pressi di Dunkerque. Nel piano di rilancio nucleare francese, oltre ai due EPR2 di Gravelines, ne sono previsti altri due a Penly (Seine-Maritime), che il governo francese conta di far entrare in azione entro il 2035-2037 e sui quali si è svolto un dibattito pubblico nel 2023; gli altri due sono previsti a Bugey (Ain). E’ opportuno ricordare che in Francia i 56 reattori nuclearti sono ormai obsoleti e forniscono normalmente circa il 70% del fabbisogno elettrico del Paese.

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