Fassina: “Pronti a sostenere candidato M5S”. Civati: “Ragionamento suggestivo”. E dice no a Sinistra Italiana
LA GRANDE AMMUCCHIATA L’ex viceministro: “Col Pd di Renzi siamo alternativi e non perché ci sta antipatico Renzi”
Stefano Fassina dice che Sinistra Italiana, a Roma, potrebbe sostenere il candidato del Movimento 5 Stelle. “Col Pd di Renzi siamo alternativi – afferma l’ex Pd -. Ma non perché ci sta antipatico Renzi, con loro c’è un confronto ma c’è anche una competizione. E non precludo neanche la possibilità di sostenere un candidato del Movimento 5stelle se sul piano programmatico è più compatibile con la nostra idea di sviluppo di una città. Vogliamo stare sui programmi”. “Salvini e Berlusconi sono i nostri principali avversari e ieri a Bologna – continua – dovrebbe essersi capito perché. Noi vogliamo portare al voto un pezzo largo di popolo democratico che in questo anno e mezzo è stato abbandonato dal Pd”. “Su Roma – dice ancora Fassina – ci sono dei problemi molto profondi da affrontare: la drammatica conclusione della giunta Marino, per responsabilità principale del Partito Democratico che non ha consentito neanche una discussione in Consiglio comunale, lascia aperte questioni strategiche. Roma deve ritrovare una vocazione economica: non può più andare avanti coi motori della spesa pubblica o dell’edilizia espansiva. Quindi, insieme a tanti altri stiamo lavorando affinchè possa esserci un programma adeguato e a tempo debito parleremo anche delle candidature”. In sostanza, “sto pensando di dare una mano a costruire questo percorso, poi sceglieremo insieme quale è la figura migliore che può interpretare il progetto di svolta a Roma. Non si tratta di cominciare dall’alto – conclude- abbiamo visto che anche se trovi un candidato forte che vince le primarie, se poi non c’è un progetto, una classe dirigente, una squadra, alla fine di sgonfia. Vorrei dire che io non sono stato nominato. A Roma ho fatto le primarie e col Pd ho preso quasi dodicimila preferenze”.
Intanto, Giuseppe Civati, deputato ex Pd e fondatore del movimento “Possibile”, non aderisce a Sinistra italiana. “Io – dichiara – non aderisco a un partito che nasce dallo spostamento di parlamentari da un gruppo all’altro. Non mi ha convinto questo passaggio burocratico con tutti che confluiscono nel gruppo di Sel. Non bisogna partire dal palazzo, che ormai è un problema. C’è bisogno di forze che nascano dalla società. Io a maggio ho proposto di fare una cosa più suggestiva, ovvero che i nostri componenti confluissero in comitati locali. Dovremmo provare, rischiando il posto, a mettere in condivisione nella società queste nostre risorse”. “Io – aggiunge – non voglio essere un problema, propongo la ricostruzione di uno spazio democratico. Vorremmo stare in contatto con le persone. C’è una presa forte nella società di un maggiore egualitarismo, della devastazione delle lobby che condizionano la politica italiana. Le formule di partito sono l’ultima cosa che arriva”. “Alfano ormai è amico di Renzi – prosegue Civati – è chiaro che Renzi sta costruendo un partito di centro che cerca sponde a destra e a sinistra. Poi però c’è il rischio che al ballottaggio il popolo che lui trascura, quello del Movimento 5 stelle e della sinistra, prenda i forconi e voti contro di lui. Il Pd non è più a sinistra, quindi a sinistra c’è uno spazio libero. Happy days? Forse Fassina pensava a Fonzie. E’ un paragone che ci sta. La rappresentazione che Renzi dà del Paese è troppo rassicurante. Renzi sta facendo sta cosa del ponte sullo Stretto… Altro che Happy days, la ciliegina sulla torta degli ultimi 20 anni”. “Fassina con il M5S? Ragionamento suggestivo – conclude Civati – temo che a Roma pensino di vincere da soli quindi non credo che si verificherà. A Roma se i 5 stelle giocassero un leader nazionale vincerebbero a mani basse. Potrebbero aver paura di vincere a Roma. Puntano tutto sul 2018, senza confrontarsi con nessuno di noi perché vogliono fare all-in sul 2018. Secondo me non è molto responsabile”.