La “grazia” di Wolfgang Muthspiel, gioiello jazz del 2016

La “grazia” di Wolfgang Muthspiel, gioiello jazz del 2016
26 dicembre 2016

“Rising Grace” e’ un titolo intraducibile. Pero’, a meno che si voglia perdere una indicazione preziosa per il contenuto del nuovo lavoro di Wolfgang Muthspiel, e’ da qui che bisogna partire per parlare con il chitarrista austriaco del nuovo album Ecm che per diversi critici e’ uno dei migliori lavori jazz del 2016, per diversi critici un piccolo capolavoro. Per metterlo a punto Muthspiel ha convocato attorno a se’ lo stesso trio di “Driftwood” (Larry Grenadier al contrabbasso e Brian Blade alla batteria) ma facendolo diventare un superquintetto con l’aggiunta di due maestri del calibro di Brad Mehldau al piano e Ambrose Akinmusire alla tromba. “‘Rising Grace’, il titolo, ha diversi significati: uno di questi riprende in qualche modo il titolo di un pezzo che amo molto, ‘Falling Grace’ i Steve Swallow, ma se li’ le linee sonore sono discendenti, nel mio lavoro vanno in direzione opposta. Gli altri significati? La nascita di mia figlia, il dono del suo arrivo e il vederla crescere”, spiega Muthspiel all’Agi. La scelta della formazione, il quintetto, risponde alla necessita’ di avere “piu’ voci per un suono polifonico, una ragnatela di colori e altri sfondi armonici per i miei assolo. Cosi’, grazie a questi magnifici musicisti, tuto e’ diventato una lunga e fluida conversazione”.

Nel quintetto il chitarrista e’ l’unico europeo; Grenadier, Blade, Akinmusire, Mehldau sono americani: il Vecchio continente, culla della musica classica, incontra l’epoca contemporanea. “Sono cresciuto – prosegue il 51enne chitarrista – ascoltando musica classica, che mi ha influenzato enormemente. Poi da ragazzo ho scoperto il jazz, e quando viaggiai negli Stati Uniti cominciai ad approfondirne la conoscenza. Credo che gli altri siano venuti a contatto con il jazz prima di me ma anche che abbiano avuto a che fare con la musica classica. Brad, ad esempio, compone e suona brani di classica. Il punto di incontro, il nocciolo del jazz, per tutti noi, e’ il rapporto con il tempo e il ritmo, da qualunque formazione si provenga”. E quanto e’ importante la melodia in questo quadro? “E’ centrale, in particolare se unita all’armonia. Ciascuna nota va a intrecciarsi on la seguente in una grande combinazione interattiva melodia-armonia-ritmo”. E’ questa combinazione, che Wolfgang Muthspiel cerca di trasmetter in ‘Focusyear’, il corso di jazz di cui e’ direttore artistico nell’Accademia musicale di Basilea. Ogni anno viene selezionato e messo in piedi un ensemble di nove corsisti, accompagnato negli studi da grandi artisti del jazz e arriva anche a incidere un cd. “Spero – esclama Muthspiel – di ricevere richieste di iscrizione dall’Italia!”.

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