In Afghanistan 3.000 litri di alcol sono stati buttati nel fiume nel segno della guerra agli alcolici intrapresa dal nuovo regime talebano. “Tutte le cose brutte nella nazione sono provocate dall’alcol” ha detto un talebano presentando l’operazione degli agenti che ha portato all’arresto dei tre venditori illegali. E nonostante le assicurazioni dei mesi scorsi, il nuovo governo di kabul ha reitrodotto obblighi religosi e limitazioni dei diritti delle donne.
Nei filmati diffusi è stato catturato il momento esatto in cui la squadra si appresta a svuotare i barili, sequestrati a seguito di un raid nella capitale che ha portato anche all’arresto di tre uomini e che si inserisce perfettamente nella strategia dei vertici finalizzata ad abrogare il consumo di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti. “I musulmani devono astenersi tanto dalla preparazione quanto dalla vendita di bevande contenenti alcol”, spiega un teologo nel video pubblicato su Twitter. A oggi, non si conosce la data esatta delle operazioni. L’ultima notizia ufficiale risale a domenica 2 gennaio, quando l’intelligence ha diramato un comunicato stampa per rendere noto il fermo dei “trafficanti”. Insomma, la crociata del regime talebano contro l’alcol prosegue a pieno ritmo.