Politica

La maggioranza si spacca sulla prescrizione. Lite Pd-Iv anche su regionali

La maggioranza si spacca sulla prescrizione. Italia viva vota con il centrodestra per salvare la proposta di legge di Forza Italia che cancella la riforma Bonafede, mentre Pd, Leu e M5s votano compatti a favore dell’emendamento pentastellato soppressivo del testo a prima firma dell’azzurro Enrico Costa. Decisivo il voto della presidente della commissione Giustizia, Francesca Businarolo: la maggioranza vince per un solo voto di differenza, 23 a 22. Il testo andra’ comunque in Aula il 27 gennaio, ma con il parere negativo della commissione. Per Costa, pero’, nulla e’ perduto: “E’ solo il primo tempo. Siamo convinti di poter ribaltare il risultato”, sostiene l’azzurro. Intanto, sin da subito volano gli stracci tra ex colleghi di partito. I renziani accusano il Pd di andare “a rimorchio” dei 5 stelle. Il Pd contrattacca: siete voi ad andare “a rimorchio di Salvini”.

Tra le due forze politiche di maggioranza spunta anche un altro tema di divisione: Italia viva e’ pronta a presentare proprie liste alternative in Puglia assieme ad Azione. Oggi si sono visti il coordinatore Iv, Ettore Rosato, e Carlo Calenda: filtra un lavoro comune per liste unitarie anche in altre regioni. Notizia che fa infuriare i dem: cosi’ fate “un regalo alla destra di Salvini”. Lo scontro sulla giustizia coinvolge anche i 5 stelle, che pero’ non ne approfittano per alzare il tiro contro i renziani. “Dispiace che Italia viva abbia deciso di isolarsi rispetto al resto della maggioranza”, e’ il commento piu’ agguerrito che porviene dalle fila pentastellate, a firma di Devis Dori. Cio’ che interessa i 5 stelle e’ fare quadrato attorno a Businarlo, attaccata dalle opposizioni per aver votato: “Ha esercitato un suo diritto”, e’ la difesa.

E mentre renziani e dem se le davano di santa ragione, e i penalisti annunciavano un nuovo sciopero e una manifestazione davanti Montecitorio per il 28, il Guardasigilli Bonafede fa sapere via social che nei prossimi giorni presentera’ il ddl sulla riforma del processo penale, che conterra’ anche le norme del cosiddetto ‘lodo Conte’, ovvero la mediazione raggiunta sulla prescrizione dopo il vertice a palazzo Chigi. Intesa che, pero’, non coinvolge Italia viva, insoddisfatta del compromesso raggiunto, preannunciando di non essere disponibile a sostenere “cambiali in bianco”. Spiega all’Agi Lucia Annibali: “Non vogliamo rompere la maggioranza ma rivendichiamo il fatto di voler dare un contributo costruttivo dentro la maggioranza e, quindi, sul tema della giustizia e in particolare sulla prescrizione, vogliamo poter portare la nostra opinione, quindi non firmiamo cambiali in bianco ma vogliamo valutare nel merito, compreso il cosiddetto ‘lodo Conte'”. Insomma, nulla e’ scontato, “vediamo cosa ci sara’ nel ddl, poi valuteremo, ma a scatola chiusa non si accetta nulla”, scandisce la deputata renziana.

Tranchant Matteo Renzi: “Il Pd insegue il populismo giudiziario dei 5 stelle”, quindi l’ex premier bolla la riforma Bonafede come un “obbrobrio”. Per il momento, pero’, confermano da Italia viva, non e’ all’ordine del giorno nessun nuovo vertice di maggioranza sulla giustizia, ma i renziani sono categorici: “Bonafede non creda di arrivare con un testo gia’ bello e pronto come ha fatto sul processo civile”, e’ la linea. Il Pd avverte: “Il ddl fara’ il suo corso senza furbizie e ammiccamenti al centrodestra, ma lavorando per una giustizia efficace”, e’ l’altola’ del responsabile Giustizia Walter Verini, che rivendica la “coerenza del Pd” a fronte dell’atteggiamento “ambiguo” di Iv. Dunque, fari puntati sul Cdm di venerdi’ e, soprattutto, sull’Aula di Montecitorio, quando il 27 la proposta Costa sara’ all’esame dell’Assemblea. Una nuova spaccatura della maggioranza, per di piu’ in un’aula parlamentare, potrebbe avere conseguenze sulla tenuta del governo.

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