La mamma di Veronica: la famiglia del marito voleva farla abortire

La sorella Antonella si costituirà parte civile. Intanto il Comune di Vittoria avvia le pratiche per l’assunzione di Davide Stival di Maurizio Balistreri

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di Maurizio Balistreri

Si riaccendono i riflettori sull’omicidio del piccolo Loris. “Io sto con Veronica. Credo nell’innocenza di mia figlia”. A parlare è la mamma di Veronica Panarello, la ventiseienne attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso suo figlio Loris di otto anni, il 29 novembre scorso nelle campagne di Santa Croce Camerina (Ragusa).  “La famiglia Stival l’ha abbandonata – precisa Carmela Anguzza -. Nessuno è andato a trovarla in carcere. Non aveva neanche il cambio, glielo abbiamo spedito io e il mio ex marito” accusa la donna. Poi due appelli, il primo alla figlia Veronica: “Devi mangiare, perché devi uscire dal carcere e dobbiamo trovare il colpevole”; l’altro a Davide Stival, marito della figlia: “Torna sui tuoi passi, torna da Veronica, stalle vicino”. Un sostegno alla figlia che Carmela Anguzza intende dare non soltanto a parole. “Forse sabato – ha annunciato parlando a “Domenica Live” – andrò in carcere da lei e le dirò che se da madre, in questi dieci anni, ho sbagliato le chiedo perdono”. Riaccende il passato, la mamma di Veronica, ricordando i rapporti con la famiglia Stival.

“Il nostro rapporto si è incrinato – spiega la donna – quando a 16 anni mia figlia ha incontrato Davide ed è andata a vivere da lui. Né io, né suo padre eravamo presenti quando Loris è nato perché lei e la famiglia Stival non ci volevano”. Poi punta il dito su suo genero, Davide Stival, evidenziando che “non voleva che Veronica avesse Loris, la volevano far abortire; mia figlia era minorenne e solo io e suo padre potevamo decidere con lei se tenere o no il bambino. Doveva essere Veronica a scegliere, non loro. Ero andata da mia figlia tre giorni prima del parto: in quell’occasione ho litigato duramente con Davide che mi ha mandato via. Ho visto Loris, per la prima volta, solo dopo qualche mese dalla nascita. L’ultima volta che l’ho visto prima che morisse è stato 2 anni e mezzo fa”.

Sul fronte giudiziario, Antonella Panarello, la zia di Loris Stival, sorella della mamma del bimbo, si costituirà parte civile al processo. Ad annunciarlo è l’avvocato della donna, Daniele Bocciolini: “La cliente mi ha conferito procura speciale per costituirsi parte civile nel processo per l’omicidio del nipote Loris. Potremo così contribuire – unitamente all’esemplare attività investigativa svolta dalla Procura – alla ricerca della verità, effettuando indagini difensive e nominando nostri consulenti”.

Intanto, il Comune di Vittoria, nel ragusano, ha avviato le pratiche per l’assunzione di Davide Stival, padre del piccolo Loris, il bimbo di 8 ucciso a Santa Croce Camerina il 29 novembre scorso e la cui madre e’ in carcere perché accusata di averlo ucciso occultandone il cadavere. Era stato il sindaco della città Giuseppe Nicosia, a promettere un posto di lavoro all’uomo per far consentirgli di stare piu’ vicino al figlio di 4 anni.