Per l’Autorità nazionale anti-corruzione di Raffaele Cantone almeno 11 dei 21 dirigenti esterni chiamati in Rai dall’amministratore Antonio Campo dall’Orto sono illegittimi e il loro posto di lavoro è a rischio. Questo parere arriva a seguito dell’esposto del sindacato interno alla televisione pubblica, l’Usigrai. Nei fatti, la nomina è arrivata dopo l’entrata in vigore il 26 gennaio 2016 del nuovo statuto aziendale che, nelle disposizioni anti-corruzione, prevede una procedura molto rigida per la scelta dei dirigenti. E proprio questa procedura non sarebbe stata rispettata ma si è proceduto soltanto con la nomina diretta senza job posting interno – l’annuncio della posizione vacanteper sollecitare candidature –e nessun confronto tra più profili. E la Rai si prepara ad affrontare la questione con un ventaglio di avvocati pronti ad impugnare la delibera preso in consiglio Anac sul caso delle nomine in Rai. Nel documento dell’Anac non ci sono nomi anche se non è difficile dedurre quali sono i dirigenti che possono saltare. Dopo il 26 gennaio sono state assegnate poltrone quali quella del direttore finanziario Raffaele Agrusti e quelle dei direttori di rete chiamati da ll’esterno: Daria Bignardi a Rai3, Ilaria Dallatana a Rai2, Gabriele Romagnoli a Rai Sport, Diego Antonelli come vice dell’informazione. E poi c’è il consulente con contratto pluriennale Francesco Merlo. Per tutti si è svolta la nomina diretta. Sempre nel documento dell’Anac ci sono anche osservazioni sul “conflitto di interessi” connesso alla scelta del capo della sicurezza, l’ex militare francese Gensé ric Cantournet.