Anche la Nasa si unisce al coro di avvertimenti sulla estrema pericolosità del Nino che quest’anno potrebbe essere peggiore persino di quello del 1998, il più forte mai registrato. I primi effetti, secondo gli esperti, sono già percettibili nelle inusuali condizioni atmosferiche e meteorologiche nell’emisfero settentrionale, con l’alta pressione stabile in Italia, le inondazioni nel Nord dell’Inghilterra, ma anche i tornado negli Stati Uniti, le forti precipitazioni nevose nel Messico, e le inondazioni più gravi degli ultimi 50 anni in Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile. In base alle osservazioni delle ultime immagini da satellite la Nasa sostiene che l’attuale El Nino “non mostra alcun segno di indebolimento” e mostra “una sconcertante somiglianza” alla situazione del dicembre 1997, e quindi “la firma riconoscibile di un grosso e potente El Nino”. El Nino è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale con le acque più calde che si muovono verso Est in direzione delle Americhe, a partire da dicembre fino alla primavera, e si ripete statisticamente una volta ogni due – sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a secondo degli anni, oltre che modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.