Scienza e Tecnologia

La Nasa vuole (ri)conquistare la Luna entro pochi anni

La Nasa si prepara a tornare sulla Luna in tempi brevi. Come JFK, il vicepresidente degli Stati Uniti e numero uno del Consiglio nazionale dello Spazio americano, Mike Pence è stato chiaro, parlando il 23 agosto 2018 al Johnson Space Center di Houston, davanti a ricercatori, tecnici, scienziati e astronauti della Nasa. “Noi torneremo sulla Luna, prima di puntare verso Marte”, ha detto lanciando una sfida epocale agli eredi del programma Apollo.

In effetti la rotta per la Luna è già tracciata e prevede diversi passaggi. Il più ambizioso dei quali è la costruzione della Moon Gateway, una vera e propria Stazione spaziale lunare in orbita intorno al nostro satellite naturale per fare da supporto alle future missioni umane di esplorazione della Luna e, appunto, come “base di partenza” per quelle dirette verso Marte. Per fare la spola tra Terra e Luna, invece, è in fase di sviluppo la navetta Orion, la stessa che, nelle aspettative, dovrà portare l’uomo anche verso Marte. Verrà lanciata con l’Sls, lo Space launch system, il più potente sistema di lancio mai creato, derivato direttamente dell’Sts dello Space Shuttle con il quale condivide i booster, che sono praticamente gli stessi, riciclati.

Dopo il pensionamento degli Shuttle nel 2011, la Nasa per lungo tempo è stata costretta a mandare i suoi astronauti nello Spazio con le navette russe Sojuz. Ora però, grazie all’industria aerospaziale privata, la Nasa è pronta a tornare in orbita con navette “Made in Usa”, la Cst-100 Starliner della Boeing (derivata dalla stessa Orion) e la Crew Dragon di SpaceX, per le quali sono stati annunciati, il 3 agosto 2018, i nomi degli equipaggi, per ora tutti americani. L’ultima missione umana sulla Luna è stata l’Apollo 17 nel dicembre del 1972, ai comandi dell’astronauta Eugene Cernan, che di fatto è stato l’ultimo uomo a camminare sul suolo lunare e che, intervistato da askanews nel 2014, 3 anni prima della sua morte, profetizzò così il ritorno dell’uomo sulla Luna. “Io – disse – ho fatto l’ultimo passo del programma Apollo, ma di certo non è stato l’ultimo passo dell’uomo sulla Luna. In futuro un ragazzo o una ragazza, capace di sognare, ne farà un altro”.

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