Politica

La prima notte in carcere per l’ex presidente Lula. Dovrà scontare 12 anni

L’ex presidente brasiliano Lula ha iniziato, nella notte tra sabato e domenica, a scontare una lunga pena detentiva per corruzione, al termine di giorni concitati che di fatto hanno sancito la caduta di questa figura della sinistra mondiale. Considerato favorito per le elezioni presidenziali di ottobre, Lula è arrivato a bordo di un elicottero sul tetto della sede della polizia federale di Curitiba (sud), la capitale della lotta alla corruzione. Mentre il velivolo atterrava, alcune centinaia di oppositori vestiti di giallo e verde – i colori nazionali – hanno sparato fuochi di artificio per celebrare questo momento. “Viva la Repubblica di Curitiba! Viva Sergio Moro!”, è stato uno degli slogan scanditi, in riferimento al giudice che ha ordinato la carcerazione di Lula. Contemporaneamente, le forze dell’ordine sono ricorse ai gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti: otto persone sono rimasti lievemente ferite, una da un proiettile di gomma, secondo i pompieri. Luiz Inacio Lula da Silva è stato condannato per aver ricevuto un lussuoso appartamento fronte mare offerto da un’azienda di Btp. Questa proprietà sarebbe stata donata in cambio di favori per l’ottenimento di appalti pubblici. Dopo una serata di sabato piuttosto agitata, è in elicottero che Lula ha effettuato la tratta da San Paolo a Curitiba. I militanti gli hanno impedito una prima volta di lasciare la sede del sindacato dei metalmeccanici di Sao Bernardo do Campo, nella periferia della capitale economica del Brasile: il leader di 72 anni è stato costretto a tornare all’interno dei locali, dove è rimasto confinato per circa un ora.

La cella è di 15 metri quadrati con bagno e doccia privati

Un servizio d’ordine meno ordinato è successivamente riuscito, usando le maniere forti, ad aprire un varco a Lula, malgrado un nuovo afflusso di suoi sostenitori. I suoi legali avevano negoziato venerdì con le autorità le condizioni dell’arresto. L’ex presidente starà in una cella di appena quindici metri quadrati con bagno e doccia privati nella sede della polizia federale di Curitiba, prima di un trasferimento. È stato pianificato appositamente in ragione dello status di ex capo dello stato di Lula, “a parte dagli altri prigionieri, senza alcun rischio per la sua integrità morale o fisica”, ha affermato il giudice Moro. L’ex capo dello stato aveva annunciato di fronte a migliaia di simpatizzanti che si sarebbe consegnato alla polizia. “Non consegnarti”, “Lula libero” avevano gridato in tantissimi, in preda alla rabbia e all’emozione. Lula non è riuscito a evitare il carcere, due giorni dopo il mandato di cattura del giudice anticorruzione Sergio Moro, a seguito della sua condanna in appello a dodici anni e un mese di reclusione per corruzione e riciclaggio di denaro. “Rispetterò il mandato di cattura”, ha affermato la figura simbolo della sinistra latinp-americano, Ma “sono un cittadino oltraggiato, non perdono che si dica al Paese che sono un ladro”. Poi, rivolgendosi con spirito battagliero ai suoi accusatori: “Voglio guardarli negli occhi. Moro ha mentito”.

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