La nuova mina sul cammino del Ddl Sicurezza, lettera Consiglio Ue a La Russa che si infuria

O’Flaherty ai senatori: “Non votatelo, a rischio Stato diritto”. Presidente del Senato: “Interferenza irrituale”

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Ignazio La Russa

Un’altra controversia emerge sul cammino del Ddl Sicurezza. Questa volta è al centro dell’arena politica una lettera del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, inviata al presidente del Senato, Ignazio La Russa. Quest’ultimo ha reagito duramente, definendo la missiva “irrituale” e accusandola di rappresentare un’“inaccettabile interferenza”.

Lo scontro tra maggioranza e opposizione

L’opposizione non ha perso tempo nel replicare. Il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, ha dichiarato: “Siamo i primi a voler difendere l’autonomia del Parlamento, ma non dimentichiamo il merito della questione. Anche se la lettera può sembrare irrituale, i rilievi sono seri e li condividiamo”. Intanto, la maggioranza respinge le accuse, cercando di minimizzare l’impatto politico del documento.

Il contenuto della lettera di O’Flaherty

Nella lettera, datata 16 dicembre ma resa pubblica oggi, O’Flaherty invita i senatori a non adottare il disegno di legge “a meno che non sia sostanzialmente modificato”. Il commissario evidenzia come alcune norme del Ddl violino i diritti fondamentali sanciti dagli articoli 10 e 11 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, riguardanti la libertà di espressione e di riunione pacifica.

Gli articoli sotto accusa

Particolare attenzione viene posta su alcuni articoli del Ddl:

  • Articolo 11: introduce un’aggravante per reati commessi nei pressi di stazioni ferroviarie.
  • Articolo 13: disciplina il Daspo urbano.
  • Articolo 14: prevede sanzioni per il blocco stradale o ferroviario mediante ostruzione fisica.
  • Articolo 24: si concentra sull’imbrattamento e danneggiamento di edifici pubblici.
  • Articoli 26 e 27: introducono il reato di resistenza passiva in carceri e Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr).

Secondo O’Flaherty, queste norme contengono definizioni vaghe che potrebbero portare ad applicazioni arbitrarie e sproporzionate, colpendo chi esercita legittimamente i propri diritti.

La risposta di La Russa

Ignazio La Russa ha criticato con fermezza la lettera, definendola “contraria a qualunque principio democratico”. Ha inoltre respinto la richiesta di O’Flaherty di trasmettere il contenuto della missiva ai senatori, sottolineando l’autonomia decisionale del Parlamento italiano.

Le tensioni politiche e il rinvio del Ddl

Nonostante le polemiche, fonti di maggioranza hanno minimizzato l’impatto della lettera, sostenendo che non porterà a cambiamenti significativi nella posizione del governo. Tuttavia, l’esame del provvedimento è stato rinviato a gennaio, anche per via di critiche informali giunte dal Quirinale. Ignorare tali segnalazioni potrebbe compromettere i rapporti tra Palazzo Chigi e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiamato a promulgare le leggi.

Il Ddl Sicurezza tornerà all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato nel nuovo anno. Il dibattito resta acceso, con il rischio che le tensioni politiche si intensifichino ulteriormente.