Politica

La partita di Zaia in Veneto, ma si gioca anche per futuro Lega

In Veneto è un vero e proprio election day. Domani e lunedì si vota non solo per le regionali ed il referendum, anche per le amministrative: vanno alle urne città come Venezia, per il sindaco, e Verona per le suppletive al Senato. I riflettori sono puntati su Luca Zaia, candidato a succedere a se stesso per la terza volta a Palazzo Balbi, la sede della Regione, ma anche ad accreditarsi come leader moderato della Lega e del centrodestra, ancorchè lui continui a ripetere che gli interessano solo il Veneto e l`autonomia. Lo sostiene l`intero centrodestra, le cui anime hanno un solo problema: di essere `cannibalizzate` dalla Lista Zaia, la Lega compresa. Perfino qualche esponente del Pd, seppur periferico, è arrivato a suggerire: votate pure Zaia, presidente, ma per i consiglieri fate il voto disgiunto.

I candidati alla presidenza della Regione sono 9, 17 le liste. Zaia correrà con cinque liste, tre della galassia leghista (Lega, Zaia Presidente e Veneta Autonomia) più quelle degli alleati Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il principale sfidante è l`ex vice sindaco di Padova Arturo Lorenzoni, appoggiato dal Partito Democratico, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, +Veneto Volt, Sanca Veneta. Lorenzoni ha dovuto affrontare l`ultima parte della campagna elettorale dall`ospedale e da casa, perché colpito dal covid. In corsa con una lista propria l`ex dem Simonetta Rubinato “per le Autonomie”. Il Movimento Cinque Stelle schiera l’ex parlamentare Enrico Cappelletti. Daniele Sbrollini (Italia Viva, Psi, Pri, Civica per il Veneto), l`ex pentastellata Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia Solidarietà), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti), il segretario di Rifondazione comunista Paolo Benvegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro), il no-vax Paolo Girotto del Movimento 3V (Vaccino Vogliamo Verità).

Zaia e la Lega, accreditati della vittoria, non danno però il risultato per scontato. Continuano ad invitare al voto. Il Veneto, d`altra parte, è stato storicamente appannaggio del centrodestra, salvo una breve parentesi con Giuseppe Pupillo, Pds, che governò per un anno tra il 1993 e il 1994 in una coalizione di centrosinistra comprendente anche Dc e Psi. Per tre mandati è stato al timone della regione Giancarlo Galan, che ha passato il testimone a Zaia. L`autonomia del Veneto è il principale obiettivo del leader del centrodestra, convinto che se la sua affermazione sarà storicamente la più ampia dal Governo non potrà che ricevere l`ambito riconoscimento. E` “la battaglia di tute le battaglie” sostiene. Ma per Lorenzoni, il suo concorrente più diretto, Zaia non è imbattibile.

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