La politica anti-Trump si fa sentire alla New York fashion week

Public School - Runway - February 2017 - New York Fashion Week

NEW YORK, NY - FEBRUARY 12: A model walks the runway for the Public School collection during, New York Fashion Week: The Shows at Milk Gallery on February 12, 2017 in New York City. Photo by Slaven Vlasic/Getty Images)

La politica anti-Trump si fa sentire con forza alla New York Fashion Week 2017. Gli stilisti si sono espressi – tramite comunicati o dichiarazioni in passerella – contro le politiche del nuovo presidente degli Stati Uniti. Ad aprire l’evento di Mara Hoffman ci ha pensato Carmen Pereza, co-presidente nazionale della Women’s March, organizzatrice della grande marcia delle donne contro Trump che si è tenuta a Washington: “Siamo qui uniti nello spirito della democrazia, dell’unità, dell’amore e della forza”.

Lo stilista messicano Louis Verdad si è detto particolarmente colpito da un ambiente politico che mette i migranti sotto accusa: “Come stilista mi sento molto colpito da quanto sta accadendo attorno a noi e nel mondo della politica, in America in particolare. Mi fa stare male vedere quelle persone soffrire per tutto ciò che accade, mi fa arrabbiare. Ciò nonostante come artista cerco di trovare la bellezza in tutto questo caos”.

A New York sono in mostra anche le creazioni della figlia Ivanka Trump, che il presidente ha di recente difeso su Twitter dopo l’interruzione del contratto di fornitura della linea di famiglia con i grandi magazzini Nordstrom. Il marchio Public School ha realizzato una parodia dello slogan del presidente: invece di “Make America great again”, su felpe e cappellini campeggiava la scritta “Make America New York”, per invitare la gente ad assimilare i valori più liberali della Grande Mela. Anche Tommy Hilfiger e Calvin Klein hanno lanciato messaggi a favore di una maggiore tolleranza.