Ormai la politica italiana è diventata soltanto un’impressione mediatica. In tutto il mondo, ovviamente, le nuove tecnologie, i social, le App hanno rivoluzionato il consenso e cambiato il modo con cui gli esponenti dei partiti parlano ai cittadini. Eppure in nessun luogo come in Italia la debolezza della politica ha ceduto la supremazia alla comunicazione, subendone l’agenda (spesso funzionale esclusivamente all’audience). Ecco perché viviamo di esagerazioni: prima sconfessiamo i politici per spese e scontrini sospetti, poi li riabilitiamo come eroi quando le inchieste giudiziarie li assolvono.