LINEA4

La Pompei del lusso e convivialità, emerge un grande complesso termale privato

Un’eccezionale scoperta archeologica ha riportato alla luce un vasto e articolato complesso termale privato all’interno di una domus di lusso, connesso a un salone per banchetti, nel cuore dell’insula 10 della Regio IX di Pompei. Questo ritrovamento si distingue come uno dei più grandi complessi termali privati mai documentati nelle dimore pompeiane, accanto a esempi illustri come le terme dei Praedia di Giulia Felice, la Casa del Labirinto e la Villa di Diomede.

Un luogo di lusso e convivialità

L’eccezionale connessione tra gli spazi termali e la grande sala conviviale – il cosiddetto “salone nero”, già reso noto in precedenti scavi – testimonia la funzione centrale della domus come luogo di rappresentanza e celebrazione. I banchetti, che andavano oltre il semplice piacere privato, rappresentavano per i proprietari occasioni strategiche per consolidare il proprio status sociale, costruire alleanze politiche e influenzare l’opinione dei propri ospiti.

La struttura del complesso termale

Il complesso termale si articola in diverse aree tradizionali:

  • Calidarium (sala calda)
  • Tepidarium (sala tiepida)
  • Frigidarium (sala fredda)
  • Apodyterium (spogliatoio)

Quest’ultimo, caratterizzato dalla presenza di panchine, suggerisce una capienza di circa trenta persone. La sala fredda spicca per la sua bellezza: un peristilio – una corte porticata di 10×10 metri – al cui centro si trova una grande vasca. Questa soluzione architettonica, unita alla vicinanza al triclinio, richiama immagini letterarie come quella descritta nel Satyricon di Petronio, dove il ricco Trimalcione intrattiene i suoi ospiti tra bagni e banchetti in una cornice di lusso campano del I secolo d.C.

La domus e il suo proprietario

La domus, che occupa l’intera porzione meridionale dell’insula 10, doveva appartenere a un membro di spicco dell’élite pompeiana. Le sue decorazioni in II e III Stile testimoniano una lunga e prestigiosa storia. Gli spazi, splendidamente affrescati con scene della guerra di Troia e atleti nel peristilio, creavano un’atmosfera di raffinata grecità, simbolo di erudizione e cultura. Secondo il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, l’intero complesso era concepito come una vera e propria scenografia: “Ogni dettaglio contribuiva a mettere in scena uno spettacolo, con il proprietario al centro dell’attenzione. Gli ospiti, intrattenuti in questo ginnasio privato, avrebbero discusso a lungo delle meraviglie vissute”.

Tecniche innovative di scavo

La complessità architettonica del sito ha richiesto l’adozione di metodologie avanzate. Come spiegato da Anna Onesti, direttrice dei lavori, “lo scavo del peristilio è stato eseguito utilizzando una struttura di supporto transitoria, che ha permesso di raggiungere il piano pavimentale senza smontare gli elementi instabili del colonnato”. Questo approccio ha garantito la conservazione dell’integrità strutturale e visiva del sito, assicurando la sua tutela per futuri interventi di restauro.

Uno spazio per il lusso e l’arte

L’ingresso principale della domus, situato a Sud, conduceva probabilmente a un atrio che dava accesso a un ampio peristilio, quasi interamente occupante la larghezza dell’isolato. Su un lato del giardino colonnato si aprivano ambienti straordinariamente decorati: un grande oecus in II Stile, un corridoio, una stanza in IV Stile e un oecus corinzio circondato da colonne e ornato con una megalografia in II Stile. Quest’ultima è in corso di scavo e include nature morte raffiguranti cacciagione e prodotti ittici, simboli delle delizie offerte durante i banchetti.

Il complesso termale di Pompei offre una finestra unica sul lusso e la cultura della società romana del I secolo d.C. Tra banchetti sontuosi, decorazioni sofisticate e scenari ispirati al mondo greco, la domus dell’insula 10 rappresenta un capolavoro di architettura e auto celebrazione. Una testimonianza tangibile del potere, della ricchezza e del gusto raffinato dell’élite pompeiana prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Pubblicato da
redazione