Cronaca

La procura di Roma avvia un’indagine sugli extra-profitti

La procura di Roma ha aperto un’indagine sul mancato versamento della tassa sugli extra-profitti da parte delle società energetiche. Utili aumentati in modo esponenziale per le società dell’energia ed è da marzo, quando l’invasione della Russia in Ucraina era appena all’inizio, che si parla di extraprofitti e della tassa che deve essere versata come più volte chiesto dallo stesso premier Mario Draghi. La Procura, secondo quanto si apprende da fonti legali, nell’ambito dell’apertura dell’indagine ha chiesto alla Guardia di Finanza un’informativa. Saranno gli uomini delle Fiamme gialle a fare i primi necessari accertamenti per verificare eventuali reati.

“È con soddisfazione che apprendiamo dell’apertura, da parte della Procura di Roma, di un fascicolo sugli extraprofitti delle aziende energetiche, come avevamo chiesto con un nostro esposto presentato il 25 agosto”. Così i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, e il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, esponenti dell’Alleanza Verdi e Sinistra nelle cui liste sono candidati alle prossime elezioni politiche.”È scandaloso che la tassa sugli extraprofitti realizzati dalle aziende che vendono gas, che il Governo aveva previsto di applicare nel semestre settembre 2021- marzo 2022 nella misura del 25%, non sia stata versata nelle casse dello Stato: se si fosse trattato di un comune cittadino, sarebbe già stato sanzionato dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate”.

“Ricordiamo che gli extra profitti accumulati sono di circa 50 miliardi di euro mentre oltre 120 mila imprese rischiano di chiudere e 4 milioni di persone stanno per entrare nella fascia di povertà”. “Per dare un’idea della profonda ingiustizia sociale creata, – proseguono – segnaliamo che l’Italia ha aumentato del 400% le esportazioni di gas, preferendo venderlo per realizzare ulteriori extraprofitti piuttosto che stoccarlo per il duro inverno che abbiamo di fronte. E va sottolineato una volta di più come, grazie all’aumento dei prezzi dell’energia, nei primi 6 mesi del 2022, Eni abbia conseguito un utile del +670%: oltre sei miliardi di euro”.

Anche il Codacons l’1 settembre scorso aveva presentato in esposto chiedendo alla magistratura capitolina di indagare “alla luce della possibile fattispecie di truffa, considerato che dei 10,5 miliardi di euro preventivati dal governo solo 1 miliardo è stato effettivamente versato dalle imprese dell’energia”. E così soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’associazione consumatori, Carlo Rienzi: “Ci aspettiamo che anche la Corte dei Conti, cui il Codacons ha inviato analogo esposto, si attivi per accertare possibili illeciti sul fronte erariale”.

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