La protesta degli studenti contro i femminicidi, omaggio a Giulia Cecchettin

La protesta degli studenti contro i femminicidi, omaggio a Giulia Cecchettin
20 novembre 2023

Migliaia di studenti si sono radunati nel cortile della Facoltà dell’Università di Padova frequentata da Giulia Cecchettin, per rendere omaggio non solo a lei ma anche a tutte le vittime di femminicidio, un triste elenco che, solo nel 2023, conta già 106 nomi in Italia. La giovane Cecchettin è stata uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, e questa mattina, il 20 novembre, gli studenti si sono ritrovati nel complesso di via Gradenigo, dove Giulia avrebbe dovuto laurearsi giovedì scorso. Una partecipazione massiccia ha caratterizzato l’evento, con oltre 2.000 studenti universitari che si sono riuniti negli ampi spazi esterni del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Lì hanno preso la parola il direttore del dipartimento Gaudenzio Meneghesso, la presidente del Consiglio degli studenti Emma Ruzzon e altri rappresentanti studenteschi.

“Vogliamo una vita di rumore, vogliamo alzare la voce ogni volta che assistiamo a comportamenti sessisti e misogini, vogliamo che le istituzioni siano pronte a rispondere e a supportarci ogni volta che chiediamo aiuto”, ha dichiarato Giada Aureli, rappresentante degli studenti a Ingegneria Biomedica. Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Padova, ha sottolineato l’importanza di riconoscere la matrice del femminicidio e ha esortato a chiamare le cose con il proprio nome. Ha evidenziato la necessità di agire contro la cultura radicata dello stupro, puntando sia sull’impegno individuale che sul ruolo delle istituzioni, della scuola e delle università. “Servono percorsi di educazione al consenso, all’affettività e alle relazioni – ha detto Ruzzon – serve finanziare chi già ora si occupa di contrasto alla violenza di genere, come i Centri Antiviolenza che ogni anno si vedono tagliati fondi e supporto. Se vogliamo che Giulia sia davvero l’ultima, dobbiamo agire ora”.

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Gli studenti hanno affisso striscioni davanti agli istituti della Capitale contro i femminicidi, e il movimento studentesco Osa ha annunciato una giornata di rabbia nelle scuole e nelle università il 21 novembre, in preparazione della manifestazione nazionale del 25 novembre indetta da “Non una di meno”. L’uccisione di Giulia Cecchettin ha riacceso la mobilitazione degli studenti, che chiedono un impegno concreto delle istituzioni nella lotta contro la violenza di genere. Mentre il ministro dell’Istruzione e del Merito si prepara a presentare un progetto sperimentale nelle scuole per contrastare la violenza di genere, gli studenti sottolineano la necessità di approcci più ampi, che includano psicologi e una vera educazione sessuo-affettiva.

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