La riforma P.a. compie il primo passo, da prefetti a Forestale

Primo via libera, da parte del Senato. Da dirigenti a tempo a uffici unici, più poteri per premier. Tutte le novità

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Primo via libera, da parte del Senato, alla delega sulla pubblica amministrazione, dopo oltre otto mesi dal varo da parte del consiglio dei ministri. Un percorso a Palazzo madama, tra stop and go, che ora si trasferisce alla Camera dove la stessa ministra Marianna Madia ha assicurato che l’esame sarà approfondito e ci saranno ulteriori modifiche, a partire dal tema dei prefetti il cui ruolo, ha detto Madia, il governo vuole “valorizzare e non svilire”. La strada della riforma è solo all’inizio dunque e dopo l’ok definitivo ci dovrà essere il varo dei decreti delegati per rendere effettive le norme entro scadenze che vanno da ulteriori 6-12 mesi. Nella delega, composta da 17 articoli, è stata anche inserita una norma che consente allo stesso esecutivo di modificare o abrogare norme di “provvedimenti non legislativi di attuazione” come Dpcm e decreti ministeriali, una norma che ha suscitato le proteste delle opposizioni che hanno parlato di “delega in bianco”.

TAGLIO PREFETTURE, VERSO UFFICI UNICI. Entro 12 mesi dall’approvazione definitiva della delega, lo Stato dovrà riorganizzarsi. Il numero delle prefetture dovrà ridursi (con attenzione però alle aree più a rischio come quelle sottoposte a fenomeni immigratori) e nasceranno gli uffici territoriali dello Stato che dovranno rappresentare il punto di contatto tra cittadini e amministrazione periferica (vi confluiranno ad esempio le conservatorie, le sedi dell’Agenzia del demanio, le sovrintendenze e Rgs). Via libera anche alla soppressione di uffici e organismi su cui “risultino disfunzioni organizzative o finanziarie o duplicazioni di funzioni o strutture” e al riordino dell’associazione Formez.

A PREMIER PIÙ POTERI E VIGILANZA AGENZIE FISCALI. Entro 12 mesi dall’ok definitivo alla delega arriveranno norme per “rendere effettivi” i maggiori poteri del presidente del consiglio, per conferire a Palazzo Chigi le “competenze in materia di vigilanza sulle Agenzie governative nazionali”, per sopprimere uffici ministeriali le cui funzioni si sovrappongono a quelle proprie delle autorità indipendenti, per far passare in Cdm le nomine di competenza diretta o indiretta del governo o anche di singoli ministri.

GUARDIA FORESTALE CONFLUIRA’ IN UN ALTRO CORPO. La delega prevede “l’eventuale” assorbimento della Forestale in un’altra Forza pur mantenendo “l’unitarietà delle funzioni”. Per quanto riguarda le altre Forze di Polizia, dovranno mettere in atto “una migliore cooperazione sul territorio” evitando “sovrapposizioni di competenze” e favorendo “la “gestione associata dei servizi strumentali”.

VERSO TESTI UNICI LAVORO, SPA PUBBLICHE E SERVIZI LOCALI. Il governo entro 12 mesi dall’ok definitivo alla delega dovrà procedere alla semplificazione normativa, con l’adozione di testi unici, sul lavoro pubblico, le partecipazioni azionarie pubbliche e i servizi pubblici locali.

DIRIGENTI A TEMPO, DA LICENZIABILITA’ A RUOLO UNICO. La dirigenza sarà articolata in ruoli unificati e coordinati accomunati da requisiti omogenei di accesso e da procedure analoghe di reclutamento “basate sul merito e la formazione continua” e “caratterizzate dalla piena mobilità tra i ruoli”. La durata dell’incarico sarà a tempo: 4 anni più 2 anni rinnovabili per una sola volta prima di dover passare di nuovo per una selezione. Arrivano ruoli unificati anche nelle autorità indipendenti. Se privi di incarico verranno collocati in disponibilità e passato un certo periodo da definire, decadranno dal ruolo unico. E fino all’entrata a regime del ruolo unico potrebbero essere ridotti di numero, “ove necessario”. Il ruolo unico riguarderà le amministrazioni statali, gli enti pubblici non economici nazionali, le università statali, gli enti pubblici di ricerca e le agenzie governative (salvi dal ruolo unico i diplomatici, i medici e i dirigenti dei settroi veterniaria e sanità del SSn). Saltato lo stop agli automatismi di carriera.

STRETTA SU AZIONI DISCIPLINARI DIPENDENTI. Si punta all’introduzione di “norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate” a rendere certi i tempi dell’azione disciplinare.

GIRO VITE SU PARTECIPATE CON COMMISSARIO SE IN ROSSO. Arriva la stretta sulle partecipate pubbliche con una delega al governo a razionalizzare il sistema secondo criteri di “efficienza, efficacia ed economicità” e prevedere la “possibilità di piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo con eventuale commissariamento”. Ok anche criteri per garantire l’autonomia degli organi di controllo societario dagli stessi enti proprietari, come Comuni e Regioni.

ARRIVA STAFFETTA GENERAZIONALE MA SUPER-SOFT. Se un dipendente pubblico vicino alla pensione vuole, può mettersi in part time, purché sia disposto a coprirsi i contributi previdenziali con versamenti volontari. E “a seguito della conseguente minore spesa per redditi” potrà scattare “l’assunzione anticipata di nuovo personale, nel rispetto della normativa vigente in materia di vincoli assunzionali”.

ALL’INPS CONTROLLI SU ASSENZE MALATTIA. Dovranno passare all’Inps i controlli per le assenze per malattia dei dipendenti pubblici e le risorse che ora sono in capo alle Asl.

STOP SEGRETARI COMUNALI MA SALVE FUNZIONI PER 3 ANNI. Viene confermata l’abolizione della figura del segretario comunale Ma per tre anni ci sarà una fase ponte con l’affidamento delle funzioni dei segretari comunali ai dirigenti del ruolo unico che provengono dall’albo dei segretari comunali.

VERSO DIMEZZAMENTO CAMERE DI COMMERCIO. Entro 12 mesi il governo dovrà varare un decreto legislativo per la riforma dell’organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artiginato e agricoltura.
Obiettivo il dimezzamento.

SILENZIO-ASSENSO TRA AMMINISTRAZIONI. Dopo trenta giorni più altri trenta giorni (se motivato il ritardo) scatta il silenzio-assenso su assensi, concerto o nulla osta. “Non sono ammesse ulteriori interruzioni di termini”. In caso di mancato accordo, ad esempio tra ministeri, sarà il premier a decidere, dopo un passaggio in Cdm.

CARTA DELLA CITTADINANZA DIGITALE. Entro 12 mesi il governo dovrà dare una spinta verso la carta della cittadinanza digitale con l’obiettivo, tra l’altro, di definire il livello minimo di qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi on line delle amministrazioni pubbliche. Verranno individuati responsabili alle “dirette dipendenze dell’organo politico di vertice” per realizzare questo passaggio.

SCELTE PIU’ RAPIDE IN CONFERENZA-SERVIZI. Entro 12 mesi il governo dovrà varare un decreto legislativo con l’obiettivo di ridurre i casi per i quali la Conferenza dei servizi sia obbligatoria e i tempi dovranno essere definiti in modo tale da assicurare la “celerità” e se alcune amministrazioni, comprese quelle preposte alla tutela della salute, del patrimonio storico-artistico e dell’ambiente, non si dovessero esprimere nelle forme di legge, l’assenso si dovrà considerare “comunque acquisito”. Alla Conferenza parteciperà un unico rappresentante delle amministrazioni statali.

VERSO DOCUMENTO UNICO PROPRIETÀ/CIRCOLAZIONE AUTO. Obiettivo è la riduzione dei costi di gestione dei dati e risparmi per gli utenti, “anche mediante l’eventuale accorpamento delle funzioni svolte dagli uffici” del Pra e dalla Motorizzazione.

RUOLO PECULIARE ENTI RICERCA E RICERCATORI. Al governo la delega volta a “favorire e semplificare le attività degli enti pubblici di ricerca e rendere le procedure e le normative più consone alla peculiarità delle mission di tali enti, anche considerando l’autonomia e la terzietà di cui godono”.

INTERCETTAZIONI MENO CARE DEL 60% PER LO STATO. Taglio sulla tariffa riconosciuta ai gestori di reti telefoniche. Nello stesso articolo sono previste la revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza da parte delle pubbliche amministrazioni ed in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le amministrazioni pubbliche e presso gli enti privati in controllo pubblico.