Arrivava dalla Siria, in Ungheria ha subìto uno sgambetto che ha fatto il giro del mondo, e ora sta trovando una nuova vita, la sua riscossa contro stenti e umiliazioni. Potrà fare l’allenatore di calcio in Spagna. Paradossalmente, proprio dopo aver ricevuto un “tackle” di quelli che su un campo di calcio valgono un fallo da espulsione. E’ caduto, Osama. Ma si è rialzato ed ha ripreso la sua corsa. Destinazione Getafe, dove il calcio, quello giocato, può regalargli un sorriso. La sua storia di rifugiato siriano sgambettato dalla giornalista ha fatto il giro del mondo. La reporter ungherese Petra Laszlo, che lo aveva sgambettato mentre cercava di correre verso una vita migliore, è stata licenziata. Osama Abdul Mohsen e il figlio Zaid hanno invece potuto raggiungere Monaco, in Germania. E da qui, la Spagna. Osama, in Siria, faceva l’allenatore di una squadra di calcio di prima divisione, l’Al Fotuwa. Il piccolo Ziad sognava, e sogna ancora, di fare il calciatore, come il fratello più grande. Avranno un’opportunità entrambi. Miguel Angel Galan, direttore della scuola allenatori Canafe e precandidato alla presidenza della Federcalcio spagnola, ha preso a cuore la loro storia ed ha fatto di tutto per farli arrivare a Madrid. Galan – racconta l’edizione odierna di As – ha chiesto aiuto a Mohamed Labrouzi. E’ un giovane 23enne di origine marocchina, che vive a Parla e frequenta la scuola allenatori.
Conosce l’inglese e l’arabo e si è detto disponibile ad andare fino a Monaco per recuperare Osama e il figlio e accompagnarli fino a Getafe, loro destinazione finale. Galan ha chiamato Osama al telefono, grazie all’aiuto di un giornalista del quotidiano el Mundo. Era in Germania, dove in questi giorni è stato ospitato da un nuotatore arabo. Lo ha convinto a partire, che questa fosse la soluzione giusta per lui e per il figlio. Il viaggio è lungo e tutto in treno. E’ iniziato da Monaco questa mattina alle 6.25. Tappe intermedie a Parigi e Bercellona. Poi Madrid, arrivo in serata poco dopo la mezzanotte. Di lì a Getafe, dove Galan assicura di avere già una casa a disposizione di Osama e della sua famiglia. Sì, la famiglia. Non solo Zaid. Perché l’obiettivo di Galan è adesso quello di far arrivare in Spagna anche la moglie e gli altri due figli di Osama, che si troverebbero in Turchia. “Mi prenderò cura del loro mantenimento ed ho il sostegno del consiglio comunale per aiutarli nella loro nuova vita”, ha detto entusiasta. Gli troverà una panchina e Osama tornerà a insegnare calcio. E a spiegare che gli sgambetti, quelli no, non si possono fare, perché sono da cartellino rosso.