Il premier isreliano, Benjamin Netanyahu, ha ordinato al ministero degli Esteri di ridurre i rapporti con le ambasciate dei 12 Paesi che hanno votato favore della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu di condanna degli insediamenti ebraici. Lo hanno rivelato due funzionari israeliani alla Cnn. Si tratta di una nuova ritorsione contro Angola, Cina, Egitto, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Russia, Senegal, Spagna, Ucraina e Uruguay, quelli dei 14 che hanno votato si’ con cui Israele ha relazioni diplomatiche, dopo la convocazione per protesta di 10 ambasciatori il giorno di Natale e l’annullamento di una serie di visite bilaterali. Il provvedimento temporaneo deciso da Netanyahu (foto), che ha anche l’interim degli Esteri, comporta che il premier non incontrera’ i capi delle diplomazie dei 12 Paesi e che i loro ambasciatori non saranno ricevuti al ministero degli Esteri.
Inoltre saranno ridotti i viaggi di ministri israeliani in questi Paesi mentre gli ambasciatori di Israele potranno continuare a lavorare con i governi locali. La risoluzione 2334 del 23 dicembre, su cui a sorpresa gli Stati Uniti non hanno posto il veto limitandosi all’astensione, afferma che gli insediamenti “non hanno validita’ legale e rappresentano una flagrante violazione del diritto internazionale e un ostacolo alla visione di due Stati che vivono uno accanto all’altro in pace e sicurezza”. Durissima la reazione di Israele che ormai non perde occasione per accusare i Paesi che hanno sostenuto la risoluzione. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha definito la conferenza sul Medio Oriente promossa dalla Francia per il 15 gennaio a Parigi come un “processo Dreyfus” (dal nome dell’ufficiale alsaziano ebreo condannato ingiustamente a fine ‘800): “Non e’ una conferenza di pace ma un tribunale contro lo Stato di Israele”, ha accusato. Lieberman ha anche invitato gli ebrei di Francia a trasferirsi in Israele. L’ambasciatore israeliano a Washington, Ron Dermer, ha accusato Barack Obama di essere dietro all'”agguato” del Palazzo di Vetro: “Penso che sia stato un giorno molto triste, ed un capitolo realmente vergognoso” dell’Amministrazione Obama, ha detto il diplomatico in un’intervista, “abbiamo chiare prove di questo”. Anche l’ambasciatore Usa era tra quelli convocati da Netanyahu a Natale, dato che l’astensione e’ vista da Israele come “un tradimento” dello storico legame con lo Stato ebraico.