La Russia ha richiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il 14 giugno, accusando i Paesi occidentali di aver autorizzato Kiev a effettuare attacchi sul territorio russo. La notizia è stata diffusa dalla Missione permanente russa presso l’ONU attraverso il proprio canale Telegram e riportata dalle principali agenzie russe. Il presidente russo Vladimir Putin, intanto, ha dichiarato che la sua partecipazione al vertice del G20 dipenderà dalla situazione mondiale e dalle esigenze interne del Paese. “Non lo so ancora, non lo escludo. Innanzitutto devo lasciarmi guidare dalle esigenze di oggi. Dipenderà dalla situazione nel mondo nel suo complesso”, ha affermato Putin durante un incontro con i rappresentanti delle principali agenzie di stampa internazionali.
E proprio all’Ansa e altre agenzie internazionali, Putin ha respinto con forza le accuse che la Russia abbia intenzioni aggressive verso la Nato. “Vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la Nato. Siete diventati completamente pazzi? Ottusi come questo tavolo? Chi si è inventato questo? È una sciocchezza, una cavolata” ha dichiarato il presidente russo. Ha inoltre aggiunto che la Russia non ha alcuna ambizione imperiale, sottolineando la disparità tra il potenziale russo e quello della Nato.
Durante la stessa intervista, Putin ha ricordato la dottrina nucleare russa, che prevede l’uso di tutti i mezzi disponibili per rispondere a minacce contro la sovranità e l’integrità territoriale del Paese. “Andate a leggerla,” ha detto Putin, rispondendo a una domanda sul pericolo di un conflitto atomico. Il capo del Cremlino ha sostenuto che la guerra in Ucraina potrebbe finire entro 2-3 mesi se gli Stati Uniti smettessero di fornire armi a Kiev. “Cosa bisogna fare per fermare i combattimenti in Ucraina? Posso dirvi quello che ho detto una volta al signor Biden… Se vuoi fermare le ostilità in Ucraina, smetti di fornire armi. E queste azioni si fermeranno entro due, massimo tre mesi,” ha affermato il presidente russo.
A margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, invece, Putin ha espresso la speranza che i rapporti con l’Italia possano essere ripristinati rapidamente una volta normalizzata la situazione in Ucraina. “Speriamo vivamente che prima o poi, forse dopo che la situazione si sarà in qualche modo corretta in direzione ucraina, saremo in grado di ripristinare le relazioni con l’Italia, e forse anche più velocemente che con qualsiasi altro Paese europeo,” ha detto il presidente russo. In risposta all’uso da parte di Kiev di missili occidentali contro il territorio russo, Putin ha avvertito che Mosca potrebbe reagire fornendo armi simili “nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina,” vale a dire della Nato.
Ha inoltre aggiunto che questo potrebbe portare a “problemi molto seri”. Le dichiarazioni e le azioni recenti del presidente russo sottolineano un’escalation delle tensioni internazionali e un possibile inasprimento dei conflitti, con la Russia che cerca di rispondere alle pressioni occidentali e difendere la propria sovranità. Infine, sul fronte bellico, un incendio è scoppiato nella raffineria di petrolio Novoshakhtinsky, situata nella regione di Rostov a sud della Russia, a seguito di un attacco con droni. Secondo quanto riferito dall’agenzia Tass, il governatore locale ha confermato l’incidente, sottolineando l’escalation delle tensioni e i rischi crescenti per le infrastrutture civili russe.