La salute del Papa, l’attivista che irrompe al Gemelli e i possibili successori di Francesco

Le condizioni cliniche di Papa Francesco, ricoverato da undici giorni al Policlinico Gemelli di Roma, mostrano un lieve miglioramento, secondo quanto riportato dal bollettino medico serale. Non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiformi durante la giornata, e alcuni esami di laboratorio hanno registrato progressi positivi. Tuttavia, il quadro clinico del Pontefice rimane complesso, e i medici mantengono un approccio prudente, senza sciogliere ancora la prognosi.
Il Santo Padre continua a ricevere ossigenoterapia, sebbene con flussi e percentuali di ossigeno leggermente ridotti rispetto ai giorni precedenti. Il monitoraggio della lieve insufficienza renale non desta al momento particolare preoccupazione, ma la situazione richiede ancora attenzione e cure specifiche. Nonostante le difficoltà, Papa Francesco ha ripreso parte della sua attività lavorativa e ha ricevuto l’Eucarestia nella mattinata. In serata, ha telefonato al parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua vicinanza paterna alla comunità.
Il Papa ha inoltre ringraziato tutto il popolo di Dio per le preghiere e il sostegno spirituale che gli sono stati rivolti in questi giorni di ricovero. Fonti vaticane hanno smentito categoricamente qualsiasi ipotesi di trasferimento del Pontefice dall’ospedale Gemelli, precisando che l’appartamento sull’Isola Tiberina non è destinato a lui.
Attivista argentino tenta di entrare nella stanza del Papa
Mentre le condizioni di salute di Papa Francesco rimangono sotto osservazione, cresce l’ansia e la partecipazione dei fedeli, molti dei quali si radunano fuori dal Gemelli per pregare e manifestare il loro affetto al Pontefice. Tra questi, c’è chi ha tentato di superare i rigidi controlli di sicurezza per avvicinarsi al Papa. Nel pomeriggio di lunedì 24 febbraio, Juan Grabois, attivista argentino per i diritti dei lavoratori e noto in Vaticano per il suo ruolo nel dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha provato a entrare nella stanza del decimo piano dove è ricoverato Bergoglio. Grabois, che ha una relazione personale con il Papa, è stato però immediatamente respinto dal personale di sicurezza, a conferma delle misure restrittive adottate per garantire la privacy e la tranquillità del Santo Padre.
Don Nunzio Currao, cappellano del Gemelli, ha espresso la preoccupazione diffusa tra i fedeli, paragonandola a quella che si prova per un padre. “È l’ora della speranza”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di avere fede nel percorso di guarigione del Papa. Anche Don Currao, tuttavia, non ha potuto incontrare personalmente il Pontefice, confermando che le uniche informazioni attendibili provengono dai bollettini medici ufficiali.
Il futuro della Chiesa: ipotesi sul successore
Nonostante il Vaticano continui a smentire voci su un possibile Conclave o su dimissioni imminenti, l’attenzione si sposta inevitabilmente sui possibili successori di Papa Francesco. Secondo le norme della Chiesa, il nuovo Pontefice sarà scelto tra i cardinali elettori, attualmente 140 su un totale di 253 membri del Collegio Cardinalizio.
Tra i nomi più accreditati spicca quello di Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, noto per le sue doti diplomatiche e il suo ruolo chiave nelle relazioni internazionali della Santa Sede. Un altro candidato di rilievo è Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, vicino alla Comunità di Sant’Egidio e impegnato nella promozione della pace. Se il Conclave optasse per un Papa proveniente dall’Asia, il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, rappresenterebbe una scelta significativa.
Tra le figure emergenti vi sono anche Jean-Claude Hollerich, gesuita lussemburghese e relatore del Sinodo sulla sinodalità, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, esperto nel dialogo interreligioso. Non mancano ipotesi su un possibile Papa africano, con Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, e Robert Sarah, guineano, tra i nomi più discussi. Dal Portogallo, il cardinale José Tolentino de Mendonça potrebbe rappresentare un’opzione innovativa, mentre dagli Stati Uniti emergono le figure di Wilton Gregory, primo cardinale afroamericano, e Blase Cupich, arcivescovo di Chicago.
Una Chiesa in attesa
Mentre Papa Francesco affronta questa delicata fase della sua salute, la Chiesa cattolica si prepara a un futuro che potrebbe portare a una svolta significativa. Il prossimo Conclave, quando si terrà, determinerà non solo il successore di Francesco, ma anche la direzione spirituale e politica del Vaticano negli anni a venire. Per ora, però, l’attenzione rimane focalizzata sul recupero del Santo Padre, con la speranza che le preghiere di milioni di fedeli in tutto il mondo possano contribuire alla sua guarigione.