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La sconfitta di Grillo, la nuova rotta del M5 e il futuro di Conte

Dopo la disfatta elettorale alle Europee e la sconfitta di Beppe Grillo nel recente “processo costituente”, il Movimento 5 Stelle sotto la guida di Giuseppe Conte sta cercando di ridefinire la sua identità politica. L’ex premier ha lanciato in estate un percorso para-congressuale, un tentativo di riformare il movimento in risposta alla crisi di consenso. Ora, con il Consiglio Nazionale che si riunirà domani, Conte si trova di fronte alla sfida di presentare una sintesi coerente delle scelte fatte dagli iscritti, in un contesto dove il nuovo assetto dello Statuto non è ancora pienamente operativo.

La sconfitta di Grillo e la nuova rotta del M5S

La votazione conclusiva del “processo costituente” ha segnato una svolta, con Beppe Grillo che ha visto il suo ruolo di garante del movimento messo in discussione e poi abolito. Grillo aveva tentato di far ripetere il voto, invitando gli attivisti a disertare le urne, ma ha ottenuto l’effetto opposto: più partecipazione e una maggioranza ancora più convinta per la cancellazione del suo ruolo. Tuttavia, sul sito ufficiale del M5S, Grillo appare ancora come garante, una figura ora priva di potere formale ma simbolicamente rilevante, soprattutto per chi segue da vicino l’evoluzione del movimento. La questione ora è se Grillo deciderà di intraprendere un’azione legale per difendere il suo status e le vecchie regole, un’azione che potrebbe però rivelarsi lunga e costosa.

Il futuro di Conte e il Consiglio nazionale

Il Consiglio Nazionale, che si riunirà domani, avrà il compito di discutere e formalizzare le nuove norme interne. Tra le più rilevanti, la modifica del codice etico che prevedeva il limite dei due mandati elettivi. Le consultazioni online hanno mostrato un chiaro supporto per eccezioni a questa regola, specialmente per candidature a sindaco, presidente di Regione o per ruoli parlamentari su proposta motivata. Questo cambiamento riflette un tentativo di modernizzare il movimento, rendendolo più competitivo in un panorama politico in continua evoluzione.

Scelte strategiche per il 2025

Guardando al futuro, il M5S dovrà affrontare anche questioni pratiche come la situazione di Alessandra Todde in Sardegna, dove si trova coinvolta in controversie amministrative che minacciano la sua posizione. Ma è alle elezioni regionali del 2025 che il movimento guarda con particolare interesse. In Campania, la figura di Roberto Fico potrebbe emergere come candidato del centrosinistra, grazie alla nuova flessibilità sui mandati, in un contesto dove le tensioni tra PD e il governatore uscente Vincenzo De Luca potrebbero creare una frattura favorevole al M5S.

Il Consiglio Nazionale, composto da Conte, i suoi vice, capigruppo parlamentari, coordinatori tematici e rappresentanti regionali e locali, sarà il palcoscenico dove si decideranno le strategie future, delineando il percorso del Movimento 5 Stelle come forza “progressista indipendente” nel complesso scacchiere politico italiano. Con questi sviluppi, il M5S si trova a un bivio: continuare a reinventarsi per restare rilevante o rischiare di perdere ulteriormente terreno. La leadership di Conte, la gestione delle nuove regole e la capacità di rispondere alle sfide politiche immediate saranno determinanti per il futuro del movimento.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri