di Enzo Marino
La Scozia potrebbe cercare di bloccare la Brexit con un veto parlamentare, secondo la first minister Nicola Sturgeon, che da giorni prospetta un nuovo referendum sulla secessione da Londra proprio per evitare l’uscita scozzese dall’Ue. La leader scozzese, intervistata dalla Bbc, ha spiegato che la questione del recesso del Regno Unito dall’Ue “a rigor di logica” dovrà passare attraverso “un consenso legislativo, mozioni parlamentari” e il parlamento scozzese si opporrebbe alla Brexit. “Naturalmente”, ha sottolineato Sturgeon. In Scozia i 62% degli elettori ha votato per il Remain, ovvero per restare nell’Ue. Intanto, ha sfondato la soglia dei tre milioni di firme la per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit e continua a raccogliere adesioni, diventando un grosso problema per il premier (dimissionario) David Cameron. La quota tre milioni è stata raggiunta oggi verso le 11.15 italiane, in una evidente corsa alla sottoscrizione scattata con la vittoria del Leave alla consultazione del 23 giugno.
Poco dopo l’annuncio dell’esito della consultazione popolare del 23 giugno, un cittadino britannico, William Oliver Healey, ha lanciato la richiesta sul sito web istituzionale che raccoglie le petizioni indirizzate a parlamento e governo. La petizione chiede di applicare una regola secondo cui se un referendum ha avuto un’affluenza inferiore al 75% e un risultato sotto il 60% di voti di approvazione, è possibile convocare una nuova consultazione sullo stesso quesito. La richiesta può essere firmata per sei mesi, ma le sottoscrizioni aumentano a tale ritmo che basterà molto meno per porre un concreto problema al governo. Sulla pagina web https://petition.parliament.uk/petitions/131215 si può visualizzare la mappa del ‘recount’, della richiesta di nuovo voto: l’epicentro è chiaramente Londra, e la cartina delle firme anti-Brexit si allarga, disegnando una sorta di grande ellissi, verso Ovest, Nord e anche Sud. Con il passare delle ore, compaiono nuove concentrazioni di firme lontano dalla capitale.
Con interessanti zone dove ha vinto nettamente il Leave, come in Cornovaglia. Basta aggiornare la visualizzazione della pagina web per vedere il conteggio aumentare senza sosta. Servono solo 100mila firme per imporre un dibattito parlamentare, ma le dimensioni della richiesta pongono innanzitutto un interrogativo: per la Brexit hanno votato 17,4 millioni di elettori. Cosa accade se altrettanti chiedono la ripetizione del voto? Chiede la stampa britannica. Intanto anche molti ‘expat’, i residenti all’estero, invocano un nuovo referendum, sostenendo di essersi registrati per votare, ma di non aver ricevuto mai il materiale postale per farlo. Si tratta di centinaia, non milioni, ma sono un’altra voce che si leva per tornare alle urne, ipotizzando un risultato completamente diverso dalla Brexit.