“La Sicilia affonda ma la politica si lacera sul rimpasto”. Il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava lancia su Twitter un richiamo all’urgenza dei temi della crisi e del lavoro, alla classe politica e al governo dell’Isola. Mentre l’economia e la società siciliane non crescono ma retrocedono, le aziende chiudono, i salari ristagnano e~la povertà nella regione aumenta. E mentre anche per questo il rischio default incombe sui conti della Regione, governo e partiti si affannano per la gestione del potere. Piuttosto, cinguetta Bernava sul social network, “lavorino su crisi, lavoro, economia”. Serve una svolta vera, dice. E servono semmai “assessori consapevoli e competenti” per i dipartimenti-chiave in fatto di politiche per lo sviluppo, del Bilancio, del Lavoro, dell’Energia. Perché la Sicilia non faccia la fine della Grecia d’Italia, avverte il segretario. Che precisa: svolta vera significa “darsi una strategia e priorità sull’emergenza economica e sociale”.
Per il segretario, il governatore Crocetta è all’ultima chiamata. “Fermi o dia un senso – scrive quindi in una nota – alla giostra del rimpasto. È una vergogna, un indecente spettacolo della politica che mina la già debole credibilità della Sicilia di fronte al paese e al mondo. Al colmo di una crisi senza precedenti e ancora senza prospettive, risse politiche interne ai partiti sarebbero comprensibili – puntualizza Bernava – solo se ruotassero intorno a soluzioni e idee su come affrontare strategicamente l’emergenza”. Invece, assistiamo a una arretratezza della politica che si incarta e blocca tutto sul classico stile da manuale Cencelli (per incarichi e nomine) e su “troppe pressioni affaristiche ed elettorali”, come appunta su Twitter. Pertanto, aggiunge il segretario Cisl all’indirizzo di Crocetta: “Il presidente non perda l’occasione residua di imprimere una vera discontinuità con il passato recente e remoto della peggiore storia della Sicilia”.