Tutti personaggi che di certo hanno beneficiato di compensi e prebende per i loro incarichi, ma non è altrettanto certo, invece, che il loro lavoro abbia portato benefici ai siciliani. E così la nostra bella Sicilia – ricca di risorse, cervelli e braccia – grazie a questo modo di fare politica perde ogni giorno occasioni per svilupparsi economicamente, per creare lavoro e dare quella dignità ai propri cittadini. Basti pensare solo ai ritardi nel perfezionare i bandi europei che permetterebbero di agire da volano economico all’intera isola. Ad oggi solo annunci ma nulla di concreto. Eppure è strano che bandi relativi al periodo “2014-2020” ancora oggi, nel 2016, sono ancora al palo. E parliamo di una bella dotazione finanziaria: 2 miliardi e 200 milioni di fondi da destinare a sostegno dell’attività agricola, per dirne una. Per non parlare del (non) sostegno alle produzioni biologiche per il 2015 o al compensativo. Nessuna traccia nemmeno delle graduatorie. I termini delle domande sono scaduti il 31 luglio 2015, dopo la proroga del 30 giugno, ma non si hanno notizie. Sembra che solo le amministrazioni eretusee e iblee abbiano iniziato a visionare le domande. E il resto della Sicilia? C’è da chiedersi i direttori generali, i funzionari e i dirigenti sia che lavorino a Palermo sia nelle sedi distaccate provinciali che fanno, dato tutto questo immobilismo? Chi controlla e certifica la loro produttività? L’ultimo assessore di Crocetta a cui è stata assegnata l’Agricoltura è Cracolici (foto) (altro pezzo da novanta del Pd). Il politico palermitano s’è subito messo a lavoro mettendo in scena una serie di kermesse in giro per la Sicilia, annunciando bandi a destra e a manca. E intanto gli agricoltori continuano a chiudere i battenti delle proprie aziende. MRD