Il Metropolitan Museum di New York attende il ritorno del Tesoro di Morgantina. Nel 2014 infatti tocca al Museo Archeologico di Aidone, in provincia di Enna, separarsi dai preziosi argenti del III secolo a. C., secondo gli accordi siglati con l’istituzione americana nel 2006. Quell’anno Philippe de Montebello, direttore del Met, aveva raggiunto un’intesa con il Ministero dei Beni Culturali e con la Regione Sicilia per la restituzione all’Italia della collezione, in origine trafugata, poi esportata negli Stati Uniti e inconsapevolmente acquistata a titolo illegale. Stando a quanto convenuto, i pezzi avrebbero viaggiato ogni quattro anni, per quarant’anni, tra la East Coast e l’Europa.
A interrompere questo scambio ha provveduto l’Assessorato alla Cultura della Regione Sicilia, stilando nel 2013 un elenco di 23 opere che per valore e fragilità non potranno più superare i confini dell’isola. Entrambe le parti sono disposte a collaborare per rivedere gli accordi relativi ai prestiti, fino ad ora apparentemente sbilanciati a favore del Metropolitan. Quest’ultimo, in risposta, sarebbe perfino disposto ad accettare opere diverse, per non compromettere l’integrità degli argenti. Tra i tesori considerati inamovibili figurano anche alcuni capolavori di Antonello da Messina e di Caravaggio, oltre alla Venere di Morgantina e l’Auriga di Mozia, anche loro recentemente restituiti dal Getty Museum di Los Angeles. (E.B. arte.it)