La Sicilia ricorda Sebastiano Tusa, l’archeologo morto in Etiopia
Grande commozione a Palazzo d’Orleans di Palermo dove oltre trecento persone, tra istituzioni, amici e collaboratori di Sebastiano Tusa si sono ritrovati per ricordare l’archeologo marino scomparso tragicamente lo scorso 10 marzo nel disastro aereo in Etiopia. La cerimonia, preceduta da una messa nella cattedrale è stata fortemente voluta dal governo regionale siciliano, del quale Tusa faceva parte, come assessore ai Beni Culturali.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha sottolineato, commosso, il dolore per la sua scomparsa accompagnato dallo sconforto, e soprattutto dall’impotenza e dalla rabbia nell’attesa della sua bara. “Avremmo voluto questa cerimonia davanti a una bara sulla quale depositare un fiore e per questo abbiamo atteso tre mesi. Un’illusione che abbiamo inseguito tutti, i familiari, il governo regionale e le istituzioni nazionali, la Farnesina. Alla fine, la decisione di fermarci al terzo mese dalla sua scomparsa proprio perché non sappiamo se quella bara mai arriverà o se invece dovremo accontentarci di continuare a ricordarci Sebastiano per le opere che ha prodotto, per la sua nobile esistenza e per l’insegnamento che ha lasciato”. Tra i tanti che hanno voluto fare un ricordo di Sebastiano Tusa anche Vittorio Sgarbi con un videomessaggio, lo storico Valerio Massimo Manfredi e la conduttrice Donatella Bianchi che col contributo dell’archeologo marino ha realizzato numerose puntate del suo programma, Linea blu, dedicato alle meraviglie naturali e marine del nostro Paese.