ALIMENTAZIONE “E’ quindi importante – spiega Migliaccio – anche la variazione del ritmo circadiano che si compie all’incirca ogni 24 ore e nel quale si ripetono regolarmente certi processi fisiologici che possono influire sulla ‘sindrome di adattamento’ dell’organismo (sindrome di adattamento di Selye)”. “È fondamentale che a tavola ci siano sempre alimenti come la carne bianca, in particolare il pollo, alternati ad altri cibi durante la settimana. Il pollo – spiega il nutrizionista – fornisce proteine di alto valore biologico (19 g per 100 g di pollo intero e 23 g per 100 g di petto di pollo), elementi fondamentali per la sintesi dei neurotrasmettitori che partecipano alle reazioni di adattamento allo stress stagionale. Inoltre, il pollo apporta ferro, che è l’elemento fondamentale per la sintesi dell’emoglobina, una molecola che trasporta ossigeno a tutti i tessuti. La carenza di ferro provoca anemia il cui sintomo più evidente è proprio la spossatezza”. Ancora, è bene bere tanta acqua, sia durante i pasti che nel nell’arco della giornata.
‘RIPOSINO’ “In caso di stanchezza – dice Migliaccio – si consiglia di idratare l’organismo in modo adeguato bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. E, nei mesi più caldi, è bene aumentarne l’apporto”. Per affrontare con grinta la giornata è bene concedersi il tempo per una buona prima colazione a base di latte o yogurt, pane o biscotti o fette biscottate o cereali, miele o marmellata. Infine, quando si ha la possibilità è preferibile fare un ‘riposino’ nelle prime ore pomeridiane, che tra l’altro sono le più calde, in un ambiente possibilmente fresco e areato. Gli integratori multivitaminici assunti per combattere la stanchezza stagionale, avverte Migliaccio, debbono essere sempre consigliati e prescritti dal proprio medico di fiducia e in tutti i casi acquistati in farmacia. Per l’assunzione di sostanze particolari quali il ginseng ed il guaranà è sempre opportuno chiedere il parere del proprio medico.