“Il Pd è ormai un pezzo della destra, una destra non sempre moderata, una destra con cui non è possibile alcuna alleanza, né listoni né desistenze. Se vogliamo aumentare l’uguaglianza non possiamo allearci con chi la vuole diminuire”. Parole inequivocabili con le quali Tomaso Montanari boccia senza appello il partito di Matteo Renzi su tutta la linea. Affermazioni che il professore e storico dell’arte ha fatto in un affollato Teatro Brancaccio a Roma nel corso dei lavori dell’assemblea per “un’alleanza per la democrazia e l’uguaglianza”. Una manifestazione alla quale hanno aderito, insieme ai comitati per il No al referendum costituzionale, Possibile e Sinistra italiana. Presente anche il senatore di Articolo 1-Mdp Miguel Gotor, assente il leader di Campo Progressista Giuliano Pisapia. “In una sinistra gremita da leader senza popolo noi siamo un popolo senza leader ” ha rilanciato il presidente dell’associazione Libertà e Giustizia, spiegando che “in autunno ci sarà una nuova assemblea nazionale per scegliere un nome e delle candidature, non con la truffa delle primarie aperte ma in modo partecipato e democratico per arrivare a una grande lista civica di sinistra”. “Chi partecipa a questo processo costituente della sinistra – ha precisato il professore – partecipa a una forza radicalmente alternativa al Pd”.
“Questa cosa serve per ambire a percentuali a due cifre, altrimenti non serve a nulla” ha sottolineato Montanari, tracciando la costruzione di una lista di sinistra dove “non c’è un nome, non c’è un programma, non c’è una leadership, vorremmo un’alleanza tra cittadini, associazioni e comitati che porti in Parlamento l’Italia sommersa”. “Soffia un vento impetuoso sull’idea stessa di partito – ha aggiunto – ma noi non crediamo alla favola della società buona e dei partiti cattivi”. Certo, c’è partito e partito, ha ribadito Montanari, “Possibile e Sinistra italiana hanno subito risposto a questo appello e questo non ci ha sorpreso, li abbiamo trovati al nostro fianco in molte battaglie”. Ma “se fossimo convinti che la forma partito è sufficiente oggi non saremmo qua: è necessaria la più vasta unione tra persone che non siano mosse da interessi nè da risentimenti personali” e per questo “ribadisco che personalmente non ambisco a nessuna candidatura”. Se, poi, il Pd “è ormai un pezzo della destra”, il Movimento cinque stelle “pensiamo sia prigioniero di una oligarchia imperscrutabile, nel suo programma, che è ormai di destra, non c’è posto per la parola uguaglianza”. Il nuovo soggetto di Sinistra dovrà avanzare istanze di cambiamento anche in Europa. “L’Italia può e deve chiedere una revisione dei trattati. Occorre costruire una sovranità europea, l’Italia non ha futuro fuori dall’Ue ma questa Unione Europea va cambiata dalle fondamenta”, ha concluso Montanari.