Una pagina tristissima che parte dai dolori per i soprusi, le violenze, gli eccidi patiti per mano dei titini e poi l’arduo costruirsi una nuova vita in Italia affrontando diffidenze e ostacoli da gente che doveva invece essere solidale, amica. Una delle tante pagine che racconta la storia di Egea Haffner, una esule che per la sinistra non merita la cittadinanza onoraria del comune di Bassano del Grappa. Per la minoranza al consiglio comunale della città veneta, in sostanza, è meritevole dell’onorificenza, soltanto la senatrice Liliana Segre. E, a tal proposito, la sinistra ha presentato una specifica mozione per i noti fatti che hanno riempito le cronache in questi ultimi giorni. E non senza generare fiumi di polemiche e a volte scenari grotteschi che hanno visto una serie di sindaci e consigli comunali partecipare a una sorta di gara per fregiarsi dell’aver conferito la cittadinanza alla Segre. E così è andato anche a Bassano del Grappa. Solo che la mozione già citata presentata dalla sinistra, è stata riscritta, invitando la giunta comunale “ad avviare l’iter per offrire, e quindi istruire nella apposita Commissione Consiliare prima ed in Consiglio Comunale poi, la delibera di una proposta di conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre in rappresentanza di tutti i sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, e a Egea Haffner, esule giuliana, in rappresentanza di chi fu costretto a scappare dalla propria terra per non venire ucciso nelle foibe”. “Entrambe – prosegue il testo – saranno proposte per questa onorificenza in ricordo di tutti i perseguitati del mondo, sia del passato che del presente, di ogni razza, cultura, religione, ideologia e pensiero”.
Apriti cielo: cosa c’entra la Haffner con la Segre? Ha pensato la sinistra bassanese. E così in consiglio, invece che le candidate alla cittadinanza Segre e Haffner, diventano protagoniste la Shoah e le Foibe: due tragedie e due ferite ancora aperte, che continuano ancora oggi a dividere e che hanno diviso in particolare gli animi anche in sala consiliare. Per meglio capire la vicenda, ricordiamo che in consiglio comunale a Bassano la maggioranza è di centrodestra, e quindi la sinistra è in minoranza. Sinistra che, in sintesi, non solo non ha votato a favore della mozione con cui si chiedeva anche l’onorificenza alla Haffner, ma i suoi consiglieri si sono alzati, uscendo dall’aula. Risultato, mozione approvata, ma la signora Haffner ha già rifiutato la cittadinanza. Non ha alcuna intenzione di finire nel tritacarne della politica. Duro il commento del sindaco di Bassano, Elena Pavan, che ha definito “vergognoso” il comportamento della minoranza: “Mai ci saremmo aspettati che l’opposizione, di fronte a temi e valori che dovrebbero solo unire, non votasse questa mozione. Era doveroso un voto unanime e invece sono usciti dall’aula. Lo trovo vergognoso”, ha concluso. Egea Haffner all’età di quattro anni s’è ritrovata in casa due titini in cerca di suo padre. Una volta dentro, il papà chiese loro perché lo cercassero e i due militari risposero che non c’era nulla di cui preoccuparsi dicendo lui di doverlo condurre al comando per avere alcune informazioni. Il padre, chiese quindi, se fosse necessario portarsi dietro qualcosa, ma nuovamente i due titini scossero la testa. Così Kurt Haffner, prese la sciarpa e segui i due uomini. Da allora la signora Egea non ha avuto più notizie di suo padre. Di certo, sappiamo che quel giovane orefice era italiano, era un borghese e non era comunista, come decine di migliaia di altri cittadini giuliani scomparsi per sempre in quei anni bui. Non a caso il 29 aprile 2006 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta di Silvio Berlusconi, conferì a Kurt Haffner, attraverso la figlia Egea, la “medaglia commemorativa del Sacrificio offerto alla Patria”.