La sonda Blue Ghost atterra sulla Luna: l’Italia in prima linea con il ricevitore LuGre

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La sonda spaziale Blue Ghost

La sonda spaziale Blue Ghost, sviluppata dalla compagnia americana Firefly Aerospace, ha completato con successo il suo atterraggio sulla Luna, segnando un traguardo significativo per il programma Artemis della NASA. La missione, che mira a stabilire una presenza umana permanente sulla Luna entro la fine del decennio, prevede l’utilizzo di dieci strumenti scientifici per analizzare il sottosuolo, la superficie e l’atmosfera del nostro satellite naturale.

L’atterraggio e la strumentazione scientifica

Dopo un viaggio durato più di sei settimane dal suo lancio avvenuto il 15 gennaio in Florida, il lander Blue Ghost ha effettuato con precisione la sua manovra finale di inserimento nell’orbita lunare bassa il 24 febbraio. Un’ora prima dell’atterraggio, la navicella ha eseguito un’accensione di inserimento in orbita di discesa, permettendo un avvicinamento controllato al sito di atterraggio nel Mare Crisium, situato sul lato vicino della Luna.

A bordo della sonda sono presenti dieci strumenti scientifici, tutti arrivati in condizioni ottimali e pronti a svolgere le loro funzioni. Tra questi, spicca il LuGre (Lunar GNSS Receiver Experiment), un ricevitore sviluppato in Italia da Qascom per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in collaborazione con la NASA e con il supporto scientifico del Politecnico di Torino. Durante il viaggio, il LuGre ha già dimostrato la sua capacità di tracciare i segnali del Global Navigation Satellite System (GNSS) a una distanza record di 246.000 miglia (circa 400.000 chilometri), aprendo la strada all’utilizzo di costellazioni satellitari terrestri come GPS e Galileo per la navigazione lunare. Ora, il suo obiettivo è stabilire un nuovo record: la prima ricezione di segnali GNSS direttamente sulla superficie lunare.

Gli strumenti scientifici e gli obiettivi della missione

Oltre al LuGre, la sonda Blue Ghost è equipaggiata con una serie di strumenti avanzati progettati per studiare diverse caratteristiche della Luna. Tra questi:

  • Lunar Environment Heliospheric X-ray Imager (LEXI): Questo telescopio, attivo già da poco dopo il lancio, ha accumulato oltre 50 ore di funzionamento per la calibrazione e la preparazione. LEXI cattura immagini dell’interazione tra la magnetosfera terrestre e il vento solare, fornendo dati preziosi sulla meteorologia spaziale. Dalla superficie lunare, inizierà a raccogliere dati e immagini fondamentali per la ricerca scientifica.
  • Regolith Adherence Characterization (RAC): Questo strumento valuterà come la polvere lunare (regolite) aderisce a diversi materiali. Queste informazioni sono cruciali per la progettazione di future attrezzature e tute spaziali, che dovranno resistere alle condizioni estreme della superficie lunare.
  • LISTER (Lunar Instrumentation for Subsurface Thermal Exploration with Rapidity): LISTER misurerà il flusso di calore proveniente dall’interno della Luna, fornendo dati sulla sua struttura termica e contribuendo a una migliore comprensione dell’evoluzione geologica del satellite.

Il programma Artemis e la collaborazione internazionale

La missione Blue Ghost rappresenta un passo avanti significativo per il programma Artemis della NASA, che non solo punta a riportare l’uomo sulla Luna, ma anche a stabilire una presenza umana permanente e sostenibile sul nostro satellite naturale. Questo obiettivo richiede una stretta collaborazione tra enti spaziali pubblici e privati, come dimostrato dalla partnership tra la NASA, Firefly Aerospace e l’Agenzia Spaziale Italiana.

La missione fa parte del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, che prevede l’utilizzo di lander commerciali per trasportare carichi utili scientifici e tecnologici sulla Luna. La durata totale della missione è prevista in circa 60 giorni, includendo il transito verso la Luna e le operazioni sulla superficie lunare.

Prossimi passi e implicazioni future

I prossimi giorni saranno cruciali per la missione Blue Ghost 1, poiché gli strumenti inizieranno a raccogliere dati preziosi sull’ambiente lunare. Queste informazioni saranno fondamentali per aprire la strada al ritorno dell’uomo sulla Luna e per future missioni di esplorazione dello spazio profondo.

“L’atterraggio riuscito della sonda Blue Ghost dimostra un’evoluzione nella tecnologia di atterraggio lunare, che sarà essenziale per missioni future, sia robotiche che con equipaggio.”

Inoltre, la missione sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale e del coinvolgimento del settore privato nell’esplorazione spaziale, aprendo nuove opportunità per la scienza e l’innovazione tecnologica.

Con il successo di questa missione, la NASA e i suoi partner si avvicinano sempre di più all’obiettivo di stabilire una presenza umana permanente sulla Luna, un traguardo che non solo rivoluzionerà l’esplorazione spaziale, ma che potrebbe anche avere ricadute significative per la vita sulla Terra.