Il governo spagnolo non esclude la possibilità di multare la Open Arms che ha salvato un centinaio di persone in mare. Numero due del governo iberico, Carmen Calvo, ha spiegato in un un’intervista a Cadena SER che la nave spagnola “non ha il permesso di salvare” nel Mediterraneo. “L’Open Arms non ha il permesso di effettuare salvataggi. Il capitano della nave lo sa e il Ministro dello Sviluppo glielo ha ricordato”, ha affermato Calvo. La Calvo ha affermato che è possibile una multa a Open Arms fino a 900mila euro. Già a giugno la Direzione della Marina mercantile iberica aveva inviato una lettera a Open Arms, contestando il divieto di navigare nella zona SAR, la zona di soccorso, al largo della Libia.
Intanto, dopo 19 giorni di attesa si è conclusa alle 23.35 del 20 agosto l’odissea della Open Arms, la nave della Ong spagnola con a bordo gli ultimi 79 migranti salvati nel Canale di Sicilia. Al momento dell’attracco la nave è stata accolta dall’applauso di decine di persone sul molo, e un gruppo ha anche intonato “Bella Ciao”. Scesi dalla nave, i migranti sono stati fotosegnalati e visitati dai medici presenti e quindi trasferiti al centro d’accoglienza. Intanto all’ingresso del porto si sono registrate alcune schermaglie tra supporters leghisti e antifascisti fortunatamente senza sfociare in scontri fisici. La nave, dichiarata sotto sequestro dalla procura di Agrigento, dovrebbe poi far rotta verso Licata.
Intanto arriva la relazione scritta dai consulenti nominati dalla procura dopo l’ispezione realizzata ieri pomeriggio sulla Open Arms. Una relazione che è finita nel provvedimento di sequestro, firmato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, della nave della ong spagnola. “Le funzioni psichiche sono fortemente sollecitate da condizioni emozionali estreme in un clima di altissima espressione dove la percezione di ‘morte’ rispetto all’eventuale rimpatrio e la speranza di ‘vita’, anche affrontando a nuoto lo specchio di mare che li separa dall’isola di Lampedusa, non lascia piu’ possibilita’ di valutazione del rischio individuale e collettivo, ne’, da parte di terzi, la possibilita’ di arginare o contenere una ulteriore estensione di situazioni psicopatologiche di ‘dissociazione nevrotica e/o psicotica’”, recita il documento. I due consulenti erano stati nominati proprio “allo scopo di verificare le condizioni fisiche e psichiche delle persone a bordo dopo che – scrive il capo dei Pm di Agrigento – nella mattinata era giunta notizia che diversi migranti si erano gettati in mare tentando disperatamente di raggiungere la riva”.