Come è necessario che le prove giuridiche siano complete, convergenti ed affidabili, così è necessario che il loro studio sia effettuato con serenità, obiettività e sicura competenza da parte di periti medici altamente specializzati e, poi, ad un livello diverso, dal Congresso dei consultori teologi e dalla Sessione dei cardinali e vescovi per arrivare, infine, alla determinante approvazione del Santo Padre, che ha l’esclusiva competenza di riconoscere un evento straordinario come vero miracolo. Questo Regolamento riguarda ovviamente solo il buon funzionamento della Consulta Medica, il cui compito – conclude il monsignore – appare sempre più delicato, impegnativo e, grazie a Dio, apprezzato dentro e fuori la Chiesa”. Il nuovo regolamento della consulta medica della congregazione delle Cause dei santi non ha, ovviamente, valore retroattivo inficiante le beatificazioni e le canonizzazioni pronunciate in passato. Il testo, si sottolinea in Vaticano, non ha neppure diretto collegamento con alcuni malfunzionamenti delle cause dei santi emersi nel corso dell’istruttoria della riforma della Curia voluta da Papa Francesco, e poi emersi con la fuga di documenti riservati (vatilekas), relativi, in particolare, al tariffario di alcuni postulatori, non dunque medici, della congregazione. Il regolamento si inserisce nel quadro di una più ampia revisione del regolamento generale della congregazione tuttora in corso.
Il testo del regolamento sui miracoli è stato approvato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin su mandato pontificio lo scorso 24 agosto e pubblicato ieri a firma del cardinale Angelo Amato, prefetto del dicastero vaticano responsabile delle beatificazioni e delle canonizzazioni. Le novità più rilevanti riguardano la maggioranza qualificata, che deve essere di almeno 5/7 oppure 4/6, laddove in passato la maggioranza era semplice e, nella prassi, già sotto Benedetto XVI si era passati alla maggioranza qualificata. Inoltre, il caso non può essere riesaminato più di 3 volte, mentre in precedenza si procedeva oltre, e per il riesame del presunto miracolo si richiede una Consulta con nuovi membri, mentre in passato la stessa consulta riesaminava lo stesso caso precedentemente bocciato o lasciato in sospeso. L’incarico del Presidente della Consulta può avere solo una riconferma (5 anni più altri 5). Ancora, sono tenuti al segreto tutti quelli che trattano il presunto miracolo (promotori della causa, tribunale, postulatori, periti, officiali del Dicastero). Se in passato i pagamenti potevano avvenire anche brevi manu, infine, “i compensi ai periti saranno corrisposti solo tramite bonifico bancario”, ha spiegato mons. Bartolucci. A quanto si apprende in Vaticano, il tariffario romano prevede, ad esempio, il pagamento di 500 euro ciascuno per i due periti dell’esame medico preliminare e un totale di 3760 euro per i sette membri della consulta medica.