Nuove forti scosse di terremoto, tra le province di Ascoli e Macerata, e ancora paura nelle zone martoriate dal sisma che la notte del 24 agosto ha causato morte e distruzione nel Centro Italia. Alle 13:26 una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata avvertita nella zona di Macerata/Monti Sibillini ad una profondità di 11 km. Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Norcia e Preci (Perugia) i comuni più vicini all’epicentro. Accumoli si trova a 20 km. Pochi minuti dopo un’altra scossa di magnitudo 3.5 è stata registrata dai sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Intanto, Matteo Renzi annuncia che “il commissario per la ricostruzione sarà individuato domani nella persona di Vasco Errani”. “Errani – ha aggiunto il premier – è stato presidente dell’Emilia-Romagna che quattro anni fa ha subito un terremoto e oggi è in piedi e più forte di prima. Non cambiamo la squadra”.
SALE BILANCIO VITTIME: Sale intanto a 294 il numero delle vittime del terremoto che ha distrutto Amatrice e procovato danni e vittime anche ad Accumoli, dopo la morte di un giovane di 23 anni, ferito durante il terremoto, nella sua casa di Amatrice. Sei ancora i dispersi tra le macerie.
OLTRE 4 MILA PERSONE ASSISTITE: Sono 4013 le persone assistite e ospitate nei campi e nelle strutture allestite allo scopo: 994 persone trovano alloggio in quelle messe a disposizione nella Regione Lazio, in 1475 trovano posto nelle Marche, 1072 persone trovano alloggio nelle aree e strutture predisposte in Umbria e 472 persone risultano alloggiate in aree allestite in Abruzzo. La disponibilità complessiva è di oltre 6316 posti, ai quali si aggiunge – da quanto riferisce la Protezione civile – la possibilità di predisporre ulteriori moduli secondo necessità.
INCHIESTA, PROCURA ACQUISISCE ATTI: “Non ci sono indagati” per i crolli nel reatino dovuti al terremoto: “Al momento è prematuro”. Così il procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva, sulla indagine avviata dopo il crollo di alcuni edifici pubblici. “Al momento”, ha continuato il procuratore, il fascicolo “è iscritto nel modello 44, contro ignoti, fino a quando non abbiamo elementi sufficienti per procedere” contro qualcuno. Saieva ha spiegato che non ci sarà precisamente un “modello L’Aquila” per lo svolgimento delle indagini (“noi non abbiamo le carte processuali dell’Aquila, di massima possiamo sapere come hanno lavorato loro”), anche se “probabilmente condivideremo anche quel tipo di iniziative prese dai colleghi”. “L’acquisizione del materiale è già in corso, si vedrà man mano che si rimuovono le macerie che le ricoprono. Altra documentazione sarà acquisita da uffici intatti, sia a Rieti che in Regione, ovunque si trovino”, ha concluso il procuratore.