La tragedia di Cutro: l’opposizione chiede informativa Piantedosi

La tragedia di Cutro: l’opposizione chiede informativa Piantedosi
28 febbraio 2023

Si aggrava ancora il bilancio ufficiale dell’ennesimo naufragio di migranti al largo di Crotone: i corpi recuperati sono 64 fra cui 14 minori, ma all’appello mancano decine di persone scomparse nel mare in tempesta a poca distanza dalla riva, nella notte fra il 25 e il 26 febbraio.

Mentre continuano le pietose operazioni di recupero e identificazione infuria la polemica contro il governo e contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che a Crotone domenica aveva detto “la disperazione non può giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei figli”. Più in generale il ministro ha ribadito la posizione del governo: l’unica via per evitare le stragi è fermare le partenze: “Quando si è in queste condizioni non bisogna partire. Se noi non lanciamo al mondo, al mondo anche dei territori da cui partono queste persone, questo messaggio etico prima di tutto: non bisogna partire. Non bisogna esporre oltretutto donne e bambini alle condizioni di pericolo”.

La presenza del barcone era nota fin da sabato sera; arrivava dalla Turchia, era in navigazione da quattro giorni. Ora le opposizioni ricordano il decreto ONG che rende più difficile operare in mare alle navi umanitarie, e chiedono al governo di spiegare perché non si sia riusciti a salvare i naufraghi. Eleonora Evi, co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra: “Noi vogliamo sapere quando le istituzioni e il governo hanno ricevuto le prime segnalazioni, perché è stata inviata la guardia di finanza e non la guardia costiera immediatamente. Tante ombre ed è fondamentale che il ministro Piantedosi venga a riferire in Parlamento”. Stessa richiesta dal Movimento 5 Stelle che chiede una informativa urgente. Davanti alla Commissione Affari costituzionali, intanto, il ministro ha parlato di una “tragedia che interpella le coscienze” aggiungendo “c’è un’indagine in corso, non mi sottraggo ma non ho motivi di ritenere che ci siano stati errori o sottovalutazioni dei soccorritori perché conosco come operano”.

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